Uffizi: Fiamminghi e Olandesi a Firenze, disegni dalle collezioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2008 22:25
Uffizi: Fiamminghi e Olandesi a Firenze, disegni dalle collezioni

Inaugurazione il 25 Giugno 2008, alle ore 17.00, alla presenza del Ministro olandese agli Affari Europei, Frans Timmermans. Gli artisti fiamminghi e olandesi, è risaputo, amavano il nostro Paese: vi scesero numerosi, a volte solo di passaggio, a volte fermandovisi per qualche tempo, talora, invece, per fissarvi stabilmente dimora. I loro cognomi italianizzati o i soprannomi italiani, spesso assai divertenti, con i quali venivano familiarmente chiamati, ne riflettevano l’integrazione nel nuovo contesto che li aveva accolti.

Difficile, per taluni di essi, formulare una specifica appartenenza alla scuola fiamminga od olandese piuttosto che a quella italiana: si pensi, ad esempio, a Dionigi fiammingo (Denys Calvaert), a Giovanni Stradano, a Giambologna, al Cavalier Tempesta (Pieter Mulier, il Giovane) o a Gaspar Vanvitelli o degli Occhiali, tutti artisti che recano nel nome i segni del loro radicamento sociale in Italia. I fecondi contatti amichevoli istituiti tra l’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte di Firenze, quasi ai suoi esordi, e il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi si riallacciano, nel segno di una continuità della tradizione, all’antica «amicizia» degli artisti del passato nei confronti dell’Italia.

In questo quadro di scambi culturali ininterrotti si inserisce un nuovo interlocutore, l’olandese Fondation Custodia, che nella sua elegante sede parigina di rue de Lille, luogo di conservazione della prestigiosa collezione d’arte antica Frits Lugt e teatro di memorabili mostre, ospiterà, a seguire, a partire dal prossimo ottobre, l’odierna esposizione fiorentina. La sapiente selezione delle opere messa a punto dai due curatori, Wouter Kloek e Bert W. Meijer, restituisce una panoramica sia dei principali artisti nati nei Paesi Bassi settentrionali e meridionali sino all’Ottocento, sia delle diverse tendenze e dei vari generi frequentati, tra cui spicca il paesaggio.

Essa indaga inoltre le antiche provenienze dei disegni esposti, in primis quella risalente al patrimonio del cardinal Leopoldo de’ Medici, ma anche delle successive acquisizioni, come la donazione dello scultore Emilio Santarelli nel 1866. Il racconto, sempre affascinante, delle predilezioni collezionistiche del cardinal Leopoldo, rivela in questo contesto specifico il suo desiderio di acquistare nei Paesi Bassi «disegni di Alberto, Di Luca di Van Dech e del Rubens», come si evince dalla corrispondenza intrattenuta con gli agenti e intermediari.

La manifestazione si collega così, a distanza di oltre quarant’anni, a quella pionieristica Mostra di disegni fiamminghi e olandesi, promossa dal GDSU nel 1964, curata da E. K. J. Reznicek con il sostegno dell’Istituto Universitario Olandese; suggerendo su quella base nuove proposte attribuzionistiche (come lo spettacolare Enea divinizzato, che da Bartolomeo Spranger è passato a Hendrick Goltzius), precisazioni iconografiche, approfondimenti rispetto al nucleo, assai rilevante, di fogli di Rubens, tra cui emerge il delizioso Busto di giovinetta, scelto come nostra immagine guida e preparatorio per la santa Apollonia nella Pala della Vergine in trono con santi terminata nel giugno 1628 per la chiesa di Sant’Agostino ad Anversa, oggi al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten della stessa città.

I curatori hanno inoltre motivato in questa occasione la scelta di fogli diversi, tra cui si annidano importanti scoperte e rilevanti esempi artistici - basti citare il Cavallo con stalliere di Van Dyck. Le nuove selezioni sono il frutto di una ricerca sistematica sull’intero fondo dei fiamminghi e olandesi, che annovera oltre novecento fogli, effettuata in occasione dell’elenco delle opere messo a punto nel 1975 da Kloek, che si avvalse, ancora una volta, dell’appoggio dell’Istituto Universitario Olandese.
La mostra e il suo catalogo, dunque, rimarrà, all’interno della collana del GDSU, una pietra miliare anche per futuri studi destinati a riprendere singoli autori o disegni, secondo ottiche e chiavi di lettura diverse da quelle adottate dai curatori.

Come ogni impresa che si prefigge caratteri di sistematicità, anche questa ha comportato particolari approfondimenti di indagine rivolte allo spoglio meticoloso degli inventari e al rilievo delle filigrane. Dopo la prima mostra che nel 1964 illustrò il ricco fondo dei disegni fiamminghi e olandesi del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il cinquantesimo anniversario dell’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte offre l’occasione di esporre una selezione dei capolavori di questo nucleo importante delle collezioni degli Uffizi, nell’ambito delle manifestazioni per il festival Olandiamo?, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e di Sua Maestà la Regina Beatrice d’Olanda.

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