Nell’era di internet e di my space la burocrazia, nonostante i proclami delle istituzioni ed enti di snellire e velocizzare il mondo delle imprese, resta ancora una chimera. Al centro della nuova battaglia “per la velocità” degli edili di Cna apuani il Durc, il certificato che, sulla base di un'unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità di un'impresa per quanto concerne gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile. Un documento obbligatorio per tutte le imprese (edili, impiantisti etc) che operano in un cantiere capace di bloccare la possibilità di partecipare ad una gara di appalto, o addirittura di non poter pretendere il pagamento sullo stato di avanzamento dei lavori o ancora, iniziare i lavori.
E badate bene: ogni cantiere esige un durc originale con il paradosso che se un’azienda ha aperto nello stesso momento dieci cantieri, deve richiedere 10 volte il durc. Originale s’intende. In Provincia di Massa Carrara, come in molte alte realtà italiane – ma in molte serve al massimo 1 settimana per averlo – ottenere “fisicamente” il durc è un problema. Servono – spiegano gli edili – anche 30 giorni per ottenere la copia del documento agli oltre mille potenziali richiedenti (edili e impiantisti ed in generale in tutti i lavori di appalto e subappalto) dal momento della richiesta al Caf, il centro fiscale di riferimento nonostante la posizione contributiva sia visibile “al mondo” 24 h su 24 sul sito congiunto tra Inps, Inail e Cassa Edile.
Ma non vale. “Il meccanismo – sottolineano gli edili – è assurdo. Non mettiamo in discussione la validità dello strumento che è un buon deterrente contro abusivismo e concorrenza sleale ma il sistema che porta al rilascio è troppo lento e troppo farraginoso. Dalla richiesta al rilascio non devono passare più di dieci giorni ed invece, ne servono anche 30 per avere in mano il documento con conseguenti ritardi su inizi lavori e con il rischio di essere lasciati fuori dalle gare. E’ un problema abbastanza diffuso ma come spesso accade, nella nostra provincia, si va come le tartarughe.
Dobbiamo avere la possibilità di stamparlo direttamente online”. Come funziona: l’impresa richiede il Durc al Caf (se è un lavoro pubblico l’impiccio spetta all’amministrazione o ente appaltante) che a sua volta farà richiesta alla Cassa Edile in “comunicazione” con Inps e Inail. Sul sito intanto è visibile la posizione contributiva (e la regolarità). Ed è qui l’impiccio e che la catena di blocca: “Il Caf non può stampare il documento ma deve aspettare che sia la Cassa Edile a spedirlo.
E dalla richiesta alla consegna passano troppi giorni e noi dobbiamo aspettare con il rischio di non poter partecipare ad una gara di appalto o di non venire pagati per i lavori”. Cna vuole snellimento. Parola d’ordine in un mercato dove la velocità può fare la differenza. “Siano i Caf a poter rilasciare il durc – avanza una proposta solutiva Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna – siano i Caf a prendersi la responsabilità di gestire la documentazione finale semplicemente stampando dal sito della Cassa Edile di riferimento.
Basta un click per velocizzare”.
Andrea Berti