Venerdì prossimo arrivano a Firenze dieci grandi nomi della narrativa internazionale. Sembra un festival letterario ma è qualcosa di diverso, anche se tutti animeranno, proprio come in un festival, per tre giorni, i vari luoghi della città. Si tratta della seconda edizione del Premio Vallombrosa von Rezzori e gli scrittori in arrivo sono in parte i finalisti del premio e in parte gli ospiti della Santa Maddalena Foundation. L’incontro di apertura avverrà venerdì 16, alle ore 17.30, presso il SUM - Istituto Italiano di Scienze Umane, nell’Altana di Palazzo Strozzi.
Vi prenderanno parte i finalisti del Premio - José Pablo Feinmann, L’ombra di Heidegger (Neri Pozza), Charles Lewinsky, La fortuna dei Meijer (Einaudi), Arturo Pérez-Reverte, Il pittore di battaglie (Marco Tropea Editore) Gary Shteyngart, Absurdistan (Guanda) - e gli ospiti di Santa Maddalena: Edmund White, Ornela Vorpsi, Colm Toibin, Daniel Kehlmann, Zadie Smith, alcuni di loro già icone della nuova generazione di scrittori. A condurre il dibattito, che affronterà i temi della genesi della scrittura e il loro rapporto con i maestri della tradizione, ci sarà il presidente della Giuria, Ernesto Ferrero.
Sabato 17 arriva invece uno dei più grandi scrittori irlandesi: alle ore 17 nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, John Banville terrà una lectio magistralis. Nel 2005 John Banville ha vinto il Booker Prize, il premio letterario più prestigioso d’Inghilterra, con il romanzo The sea (Il mare, Guanda). Personaggio un po’ mitologico, alterna ai suoi romanzi da scrittore raffinatissimo una serie di romanzi noir (Dove è sempre notte, Guanda) che pubblica in lingua inglese sotto falso nome, ovvero Benjamin Black.
Ma in entrambi i casi rimane più che un romanziere, un letterato. Chi va a Dublino lo va ancora a cercare all' «Irish Times», dov' è stato a lungo capo delle pagine culturali. Si racconta che Banville uscisse dal retro, tra le rotative, e davanti a una birra scura rispondesse alle domande sulla politica, senza entusiasmo. Preferisce la letteratura, “con un disincanto alla Beckett e una cura della memoria alla Proust”.
Domenica 18 alle ore 11, nell’Abbazia di Vallombrosa (Firenze), sarà, infine, la giuria - composta inoltre da Bruno Arpaia, Giorgio Ficara, Luigi Forte e Livia Manera – a proclamare il vincitore della narrativa straniera che, oltre al premio, riceverà una Fellowship (soggiorno di lavoro) presso la Santa Maddalena Foundation.
Nel corso della cerimonia verrà assegnato anche il premio alla miglior traduzione in italiano di un’opera di narrativa straniera. La vincitrice di questa edizione è Silvia Bortoli, per I Buddenbrook di Thomas Mann, pubblicato nel volume Romanzi della collana Meridiani (Mondadori). Prima della cerimonia sarà anche possibile visitare, per la prima volta, la grande tela d’altare, appena restaurata, della Trinità e gli angeli di Lorenzo Lippi, uno dei più noti pittori del Seicento fiorentino.
Nato grazie all’iniziativa della Provincia di Firenze, che raccogliendo l’eredità di un antico premio toscano lo ha sostenuto e inserito nel programma del Genio Fiorentino, il nuovo Premio ha come obiettivo la promozione in Italia dei migliori talenti della letteratura contemporanea straniera, in collaborazione con Beatrice Monti della Corte von Rezzori, presidente della Santa Maddalena Foundation e moglie del grande scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori (1914-1998), che proprio a Santa Maddalena sulle colline del Valdarno ha vissuto e lavorato per più di trent’anni.
Di Gregor von Rezzori uscirà a fine aprile l’autobiografia Sulle mie tracce, pubblicata da Guanda.