Firenze, 30 aprile 2008- Olivi e viti della Toscana sono a rischio per gli attacchi fungini, favoriti dalle condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’ultima parte del mese di aprile. Le frequenti piogge e le temperature miti, comprese fra i 15 e i 20 gradi, infatti, sono l’humus ideale per lo sviluppo dell’occhio di pavone e della cercospora, funghi che attaccano gli olivi, ma anche dell’oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e della peronospora, pericolosi patogeni che attaccano le viti, tutte malattie che se non controbattute in tempo rischiano di pregiudicare la produzione.
“Siamo in una situazione di alto rischio – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia – e, memori anche delle esperienze degli scorsi anni, è bene programmare subito interventi preventivi, se non si vuol compromettere la produzione, sia per quanto riguarda le olive che per quanto riguarda l’uva”.
Olio e vino, due prodotti simbolo della Toscana, che sono di fronte a un nuovo pericolo. “Le condizioni climatiche – prosegue Tofani – sono ideali per lo sviluppo della Cercospora e dell’occhio di pavone, due funghi che attaccano l’olivo e che provocano una cascola precoce delle foglie.
Siamo in un momento delicato, quello della prefioritura e, se non si vuol compromettere l’allegagione, con conseguenti riflessi sulle futura quantità di olio prodotta, è necessario intervenire subito con prodotti a base di rame, che previene l’infezione. Per quanto riguarda la vite, il pericolo viene dall’oidio o mal bianco e dalla peronospora. Il primo sverna sui tralci e, considerato che con la bella stagione ritorna attivo, c’è il rischio che si propaghi sulle foglie appena germogliate e poi sui grappoli d’uva, aprendo la strada alla botrite, un fungo che fa marcire gli acini.
La seconda, invece, fa seccare le foglie, con effetti devastanti sulla produzione. In entrambi i casi sono necessari trattamenti preventivi adesso, perché sarebbe molto difficile debellare l’infezione fungina a stagione avanzata”.