Della presenza di cittadini sentinelle, di cui c’è stata notizia sommaria in un comunicato stampa del 2004, ma che di fatto sono sconosciuti ai più, c’è da chiedersi perché non ne sia mai stato informato il Consiglio Comunale e quale controllo, verifica dell’attività di questi cittadini sia stata fatta negli anni, delle loro relazioni con l’Amministrazione così come con il territorio sotto la loro osservazione. Sono seicento pensionati, avvocati, responsabili di mense, o case del popolo, e fanno parte di una rete allestita dall'assessore Graziano Cioni.
Hanno il compito di tenere sotto controllo i vari quartieri e di segnalare i possibili reati ai vigili urbani. Un'idea nata dopo alcuni corsi col sociologo Maurizio Fiasco. Quelli intervistati sono esponenti del PD, in particolare la cartolaia di Piazza Dalmazia è eletta nel parlamentino locale del PD. Ma qual'è la natura del PD?
«Credo sia un bilancio positivo». Ha risposto così il sindaco Leonardo Domenici ai cronisti che gli chiedevano una valutazione sull'iniziativa a Firenze dei cosiddetti cittadini-sentinella contro degrado e inciviltà.
«Ci chiediamo come sono stati scelti? -domandano i consiglieri di Sinistra Democratica- Per segnalare cosa? Le buche, le lampadine rotte o le persone che appaiono o svolgono attività sospette? Se fosse così sarebbe davvero grave.
Come ha giustamente ricordato il questore di Firenze Tagliente sono tutti i cittadini ad essere tenuti a collaborare con le forze dell'ordine e per questo hanno a disposizione un metodo semplice e democratico: chiamare il 113. Smettiamo di fare propaganda. Chiediamo all'Assessore Cioni chiarimenti urgenti, riferendo in Consiglio sulle attività e sui dati raccolti in questi 4 anni. I dati dimostrano che Firenze è una città sicura e sono le forze dell'ordine ad avere le competenze e gli strumenti per intervenire a tutela dei cittadini sul tema della sicurezza.
Il Comune invece utilizzi appieno la Polizia Municipale ed il supporto dei cittadini per migliorare la vivibilità della città».
«Le spie non mi sono mai piaciute neanche ai tempi della scuola -fa eco la consigliera Bianca Maria Giocoli (FI-PDL)- Figuriamoci per garantire l'ordine e la sicurezza della città. Ma la cosa più grave è l'assoluto silenzio nel quale hanno operato questi solerti spioni in tutti questi anni: nessuna comunicazione al consiglio comunale, nessuna conferenza stampa per presentare risutati, se mai ve ne sono stati.
A parte tutto, vedendo il degrado imperante e contando numerosi casi di violenza alle donne non ci sembra che questi spioni abbiano fatto granchè anche per la citta. Forse alla stazione di Santa Maria Novella, dove bivaccano giorno e notte in condizioni di assoluto disagio donne, uomini e qualche bambino, non vi sono spioni? In piazza Brunelleschi o sotto l'arco di San Pierino dove circolano fiumi di droga non vi erano spioni dell'assessore Cioni? O in via dei Servi dove i punkabbiesta danno noia a cittadini e turisti.
E a Novoli o al parco delle Cascine? La Spectre dell'assessore Cioni è solo una trovata di questi giorni per non sfigurare rispetto alle ronde utilizzate a Bologna? Oppure siamo di fronte ad un esercito segreto che dopo anni è uscito solo oggi allo scoperto? Sinceramente preferiamo figure come quelle dei vigili urbani e dei poliziotti di quartiere o, comunque, volontari riconoscibili e identificabili invece degli spioni al servizio di qualcuno».
«Credo che la notizia riportata oggi dai quotidiani sulle 630 'sentinelle' reclutate dai vigili urbani debba essere oggetto di un prossimo consiglio comunale.
E' impensabile che come rappresentante dei cittadini, che mi hanno eletto, debba apprendere dalla stampa che esiste una specie di corpo speciale di 'informatori segreti' sul territorio». Lo ha detto il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli secondo il quale «è grave che l'assemblea di Palazzo Vecchio non sia stata consultata preventivamente su una decisione di questo tipo». «Abbiamo già carabinieri, polizia, vigili urbani - ha sottolineato Razzanelli - che devono svolgere queste funzioni. Aggiungere un altro 'corpo' non istruito, che non si sa bene a chi risponda, non mi pare vada bene.
Per questo dico che, qualora il servizio di 'sentinelle' sia giuridicamente corretto, e venga così approvato dal consiglio comunale e dalle forze dell'ordine, è necessario che l'elenco di questi 'partner' sia reso pubblico. E poi il numero di cellulare del vigile di quartiere deve essere a disposizione di tutti i cittadini. Non solo a questa specie di 'sottocorpo' segreto di polizia municipale».