Firenze, 8 aprile 2008- Manifestazione ieri pomeriggio sotto Palazzo Vecchio contro gli interventi dell’Assessore Graziano Cioni, fatti propri dal Sindaco Domenici, relativamente ai cosiddetti “marginali”. Dopo i venditori ambulanti - i famigerati“abusivi” - sono venuti i lavavetri e si è passati, è storia di questi giorni, ai mendicanti “in posizione orizzontale”. Potrebbero seguire, a breve, i graffitari, i madonnari, i saltimbanchi, gli artisti di strada, i musicanti, i venditori di rose, coloro che chiedono l’elemosina, in qualunque posizione si pongano, le persone sedute sui gradini del Duomo (già una volta l’Assessore le ha avute nel mirino), i Rom, situati, sempre e comunque, all’ultimo gradino della scala sociale (ed al primo in quella dei “capri espiatori”)? A ciascuna di queste figure è possibile, infatti, attribuire atteggiamenti fastidiosi (di intralcio alla deambulazione, di offesa al decoro urbano, di inquinamento ambientale).
“La legalità non ha orario, va fatta rispettare sempre. Siamo favorevoli ai provvedimenti intrapresi di recente dall’Amministrazione Comunale, ma facciamo un appello affinché vengano fatti rispettare con maggiore decisione”. Questa la posizione dell’ “Associazione Firenze Centro” di Confcommercio Firenze che vuole dare voce a tutti gli operatori commerciali che operano nel Quartiere uno della città.
“Durante lo scorso fine settimana – dice il Presidente dell’associazione Andrea Catellacci - piazza del Duomo è stata invasa da mendicanti e venditori abusivi, che quasi ostruivano il passaggio ai turisti. Dal venerdì alla domenica – sottolinea Catellacci - non esiste alcun tipo di controllo, così come è costante il degrado di alcune zone storiche di Firenze, come l’Arco di San Piero, affollato da cartelli, cassonetti e catene che deturpano l’area, o le transenne in ferro zincato che da anni circondano la colonna della giustizia in Piazza Santa Trinita”.
Catellacci lamenta inoltre la mancanza di concertazione con le associazioni del centro storico per quanto riguarda i provvedimenti decisi dall’Assessorato alla Sicurezza. “Vorremmo – prosegue Catellacci - confrontarci con le istituzioni e con le associazioni cointeressate al territorio. Per questo proponiamo un tavolo di concertazione che coinvolga noi e gli organi preposti, al fine di elaborare insieme un progetto coordinato per il decoro della città che sia chiaro e condiviso”.