A Firenze, venerdì 4 aprile, si svolgerà la preannunciata manifestazione nazionale e lo sciopero dei lavoratori del gruppo Electrolux. I motivi di queste iniziative vanno ricercati nell’annunciata riorganizzazione della presenza industriale della Multinazionale che prevede un ridimensionamento della produzione di frigoriferi, ipotizzando la chiusura di Scandicci (FI) e il ridimensionamento di Susegana (TV), con un taglio occupazionale tra i 750-800 dipendenti.
Nella sola Italia sono occupati presso la Electrolux circa 8500 lavoratori suddivisi in 10 stabilimenti dove si producono il 40% degli elettrodomestici che il Gruppo vende sul mercato europeo.
L’Electrolux è il primo produttore europeo con il 20% delle vendite.
I sindacati dei lavoratori e le RSU di tutti gli stabilimenti chiedono alla Direzione che nessun stabilimento del Gruppo in Italia sia chiuso e che la Direzione si renda disponibile a rivedere l’ipotesi di riorganizzazione prendendo in considerazione nuovi prodotti e anche una diversa dislocazione delle produzioni. I sindacati, infine, vista la crescita della domanda in Europa del settore elettrodomestico, (meno in occidente, molto forte nei paesi dell’Est), chiede al Gruppo di impegnarsi in un piano di investimenti per i prossimi anni per rafforzare così la presenza progettuale e produttiva nel nostro paese.
In questi mesi di mobilitazione i lavoratori e le loro organizzazioni hanno reso chiaro alle amministrazioni locali, regionali e al Governo che attraverso la loro battaglia per il mantenimento del loro lavoro passa la difesa complessiva del ruolo italiano nella produzione di elettrodomestici che vede impiegati 50.000 lavoratori e complessivamente, considerando le attività indotte, la componentistica e i servizi a circa 200.000 lavoratori ed è anche per questo ulteriore motivo che hanno richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico l’attivazione di un tavolo di confronto.