MPS: integrazione della rete in un anno attraverso una profonda ristrutturazione dell’intero Gruppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2008 22:41
MPS: integrazione della rete in un anno attraverso una profonda ristrutturazione dell’intero Gruppo

Siena, 11 Marzo 2008- Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato il nuovo Piano Industriale di Gruppo per il periodo 2008-2011.
In uno scenario bancario profondamente mutato e caratterizzato dal rallentamento della crescita e da una maggiore competizione, il nuovo Piano Industriale consentirà di sfruttare al meglio l’acquisizione di Banca Antonveneta per attuare una profonda ristrutturazione ed un rilancio delle performance dell’intero Gruppo MPS.

Ciò permetterà, da un lato, di capitalizzare i benefici degli interventi industriali progettati ed eseguiti nel precedente Piano 2006-2009 e, dall’altro, di realizzare azioni strategiche e organizzative di forte discontinuità col passato. L’insieme di queste manovre porterà il Gruppo MPS ad affrontare le nuove sfide del mercato con una proposta innovativa che consentirà di creare valore incrementando l’efficacia commerciale e operativa e migliorando l’efficienza strutturale. Un traguardo raggiungibile grazie alle scelte compiute nell’ultimo anno e mezzo (razionalizzazione della linea di produzione, joint venture nel settore assicurativo, riallocazione di alcuni asset e focalizzazione sul core business della banca) ed al positivo track record gestionale evidenziato anche dai risultati 2007.
Il Piano Industriale prevede che l’integrazione di Antonveneta e la ristrutturazione del Gruppo possano generare sinergie per ~€732m, di cui €256m da maggiori ricavi (da iniziative commerciali sulle divisioni Retail, Corporate e Private) e €476m di minori costi (€144m di minori costi del personale e €332m di minori spese amministrative).

A fronte delle sinergie attese, il nuovo Gruppo sosterrà oneri di integrazione per €577m.
In termini di performance, il Piano Industriale consentirà al Gruppo di raggiungere nel 2011 un obiettivo di utile netto di circa 2,2 miliardi di euro, di cost/income di 47% e di ROE di circa il 13%, in linea con le best practice domestiche. Ad orizzonte di Piano, si prevede un incremento dei ricavi da €6,86 miliardi nel 2007 a €7,91 miliardi nel 2011 e una riduzione dei costi operativi da €4,15 miliardi nel 2007 a €3,66 miliardi nel 2011.
La Giunta regionale seguirà con particolare attenzione gli sviluppi del piano industriale presentato da Monte dei Paschi di Siena, soprattutto per quanto riguarda gli effetti sull’occupazione.

Lo ha dichiarato l’assessore al bilancio, rispondendo a due interrogazioni dei consiglieri Marco Montemagni e Marco Cellai. L’assessore ha sottolineato che Monte Paschi, con l’acquisto di Antonveneta, sta pagando un prezzo alto per evitare l’isolamento, nel tentativo di diventare il terzo polo nazionale del credito dopo Banca Intesa ed Unicredito. Un’operazione che prevede l’assorbimento in un’unica direzione di Banca Toscana e di Banca Agricola Mantovana, con una razionalizzazione della rete degli sportelli e la vendita delle filiali in sovrapposizione.

I consiglieri che hanno presentato le interrogazioni, sottolinenado che la risposta non poteva essere che interlocutoria, hannno ribadito la necessità di salvaguardare il marchio Banca Toscana, con i suoi 104 anni di storia, ed il legame con il territorio e le imprese toscane, soprattutto del terziario.
«Perplesso e preoccupato per la risposta dell’assessore Bertolucci. Nell’interrogazione presentata noi chiedevamo tre cose: mantenimento dell’occupazione, del legame con il territorio e del marchio.

L’assessore ha cercato di barcamenarsi, ma sicuramente non può non aver ben chiaro che il progetto di riorganizzazione rischia nel concreto di diventare estremamente pesante per questa nostra regione. E non tanto per la perdita dei consigli di amministrazione di cui ci interessa il giusto. La preoccupazione è invece per il legame credito-territorio per cui la sensazione è che la richiesta del mondo delle imprese di sviluppare possibilità di accesso al credito si scontri con un modello». «Poi c’è l’occupazione, con i 150 sportelli ad alto tasso di rischio.

Le prospettive sono altamente preoccupanti. Le dichiarazioni di questi giorni in cui già si parla di prepensionamenti volontari». «Anche per il marchio Banca Toscana la risposta dell’assessore è stata così interlocutoria da lasciare spazio a qualsiasi considerazione di merito». «Chiedo all’assessore Bertolucci di seguire con estrema cautela questo processo, poiché con i cambiamenti in atto nel sistema creditizio toscano per l’occupazione ci sono rischi pesanti».

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