Cosa e dove è possibile vendere, nuove sanzioni per i contravventori, declassamento in aree limitrofe per chi non rispetta la normativa ma anche una maggiore promozione delle imprese commerciali su area pubblica, in quanto strumento di valorizzazione dell'intera città. Sono queste le principali novità introdotte dal "Nuovo Regolamento del Commercio su Area Pubblica" presentato dall'assessore alle attività produttive che è stato approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio e ieri illustrato insieme alle associazioni di categoria.
Ora sarà il Consiglio Comunale a votare il nuovo regolamento che si suddivide in quattro parti: regolamento per la disciplina dell'attività commerciale su area pubblica; sintesi descrittiva dei mercati, dei raggruppamenti, dei turni commerciali delle fiere e delle fiere promozionali; schede descrittive dei mercati, dei raggruppamenti, dei turni commerciali delle fiere e delle fiere promozionali; elenco descrittivo dei posteggi fuori mercato. In questi anni, però, ha spiegato l'assessore alle attività produttive, si sono susseguite numerose normative, a livello locale e nazionale e la materia del commercio è cambiata.
Abbiamo cercato di trovare soluzioni per un miglioramento qualitativo del commercio su area pubblica, sostenendo le attività degli ambulanti e garantendo coloro che lavorano nel rispetto delle regole. Maggiori prescrizioni sulle modalità espositive delle merci è finalizzata anche a questo: ad evitare che aumenti la superficie di vendita così da realizzare anche una concorrenza sleale nei confronti dei colleghi ambulanti. Per coloro che, nonostante le prescrizioni, superino la superficie di vendita concessionata di oltre il 50% sarà introdotta la sospensione temporale della licenza per un periodo di 10/20 giorni.
In questo modo, dovrebbero essere contrastate più efficacemente l'evasione della COSAP e la violazione delle norme relative l'occupazione di suolo pubblico. Anche i banchi saranno più contenuti e la loro altezza, tranne eccezioni, non potrà superare i 2 metri e mezzo, questo soprattutto nei mercati di Piazza della Repubblica, Borgo dei Greci, San Lorenzo e nella zona dei ponti del centro storico. Per tutelare e valorizzare il patrimonio del centro storico, tra le principali novità, il regolamento prevede una nuova disciplina per le merci in vendita: alcune (come ad esempio le magliette, divise ed accessori sportivi, bandiere, gonfaloni, stendardi) non potranno più essere esposte verso l'esterno del banco ma soltanto nei tre lati interni.
Saranno anche introdotte alcune prescrizioni per garantire il decoro delle merci: sarà dunque vietata la vendita di indumenti ed oggetti che siano lesivi del decoro, della fede religiosa, delle appartenenze culturali, nazionali o alle persone. In particolare, il nuovo regolamento modifica la precedente normativa risalente a maggio del 2000 e disciplina le attività commerciali su aree pubbliche di competenza del Comune di Firenze, quindi: mercati rionali, mercati coperti, posteggi isolati, raggruppamenti di banchi di ambulanti sia all'interno che all'esterno del centro storico.
Sarà anche vietata l'esposizione di "merci appese", soluzioni che, nel tempo, sono risultate particolarmente anti estetiche. Un miglioramento estetico dei banchi, ha proseguito l'assessore alle attività produttive, potrebbe permettere anche l'esposizione in zone attualmente precluse, come, ad esempio, il Lungarno Archibusieri. Per quello che riguarda i mercati al coperto sarebbe positivo riuscire ad estendere l'orario di apertura anche al pomeriggio per aumentare i possibili utenti. Vogliamo che i consorzi dei mercati di Sant'Ambrogio e di San Lorenzo diventino i referenti dell'Amministrazione Comunale per gli accordi e che siano, loro stessi, i responsabili dell'attività e dell'impianto soprattutto per quello che riguarda la pulizia, la manutenzione, la sorveglianza.
I mercati rionali saranno sostenuti e riorganizzati, sopprimendo anche quei posti non utilizzati e contrastando gli abusivi. Per disciplinare l'attività di vendita, con i proprietari ed i locatari di posteggi collocati in zone di particolare pregio, saranno sottoscritti accordi di natura privatistica la cui eventuale inosservanza, comporterà un declassamento, cioè il trasferimento dell'attività in un'altra sede meno prestigiosa. Le attività dei due mercati coperti, quello di Sant'Ambrogio e quello di San Lorenzo, saranno gestite direttamente dagli operatori, mediante un consorzio interno che potrà formarsi anche solo con la maggioranza qualificata dei 2/3 degli operatori e gli accordi stipulati con l'Amministrazione saranno estesi a tutti gli operatori del mercato.
Il vecchio regolamento, risalente al 1983, era ormai inidoneo a disciplinare le attività di vendita dei due mercati storici e tra le novità, c'è anche il divieto, per ciascuna azienda commerciale, di ampliare in futuro la propria superficie di vendita con, ad esempio, acquisizioni successive che vadano a superare un limite massimo consentito. La superficie massima di vendita per ogni operatore sarà di 50 metri quadri nel Mercato di San Lorenzo e di 40 metri quadri nel Mercato di Sant'Ambrogio.
I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno espresso un complessivo giudizio positivo sul Nuovo Regolamento, sottolineando che "sono stati salvaguardati tutti i posti di lavoro, è necessario garantire la compatibilità delle attività degli ambulanti con il centro storico, positiva sarebbe la soluzione sul Lungarno Archibugieri. In futuro l'orario di apertura degli ambulanti sarà lo stesso degli operatori su sede fissa. Il regolamento, risultato di un lavoro lungo segnato già da alcuni percorsi già intrapresi, è un modo razionale per affrontare le problematiche del commercio ed ora è necessario uno sforzo comune per contrastare ulteriormente l'abusivismo" hanno precisato Lapo Cantini della Confesercenti Firenze, Luciano Torelli della FIBA-Confcommercio, Marcello Bargagni della CISL-Ambulanti, Riccardo Roselli della CNA.com e Marco Giovannoni della CNA.com su area pubblica.
L'intera mappa degli operatori su area pubblica verrà revisionata con una generale riduzione degli spazi concessi. Questo, sia grazie ad una non riassegnazione dei posteggi che dovessero tornare nella disponibilità dell'Amministrazione Comunale e sia grazie ad una diversa collocazione di alcune postazioni di vendita. Agli operatori commerciali itineranti viene data facoltà di esercitare la propria attività anche dietro semplice comunicazione D.I.A. da inoltrare al comune di residenza.