Le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna seguono da anni una politica volta ad incentivare il pendolarismo ferroviario e a migliorare i servizi per i pendolari stessi al fine di raggiungere livelli quantitativi di viaggiatori e standard qualitativi in linea con i più avanzati paesi europei. La mobilità interregionale, almeno sulla tratta tra Firenze e Bologna, è sostanzialmente affidata a treni ES e intercity che spesso non vanno incontro alle esigenze di mobilità dei pendolari, sia in termini di orario, che di stazioni di partenza, che di comodità e facilità di utilizzo dei servizi stessi disponibili.
In particolare negli ultimi due anni vari rincari hanno ulteriormente penalizzato questa categoria di viaggiatori.
In termini pratici la linea Firenze-Bologna è servita da treni Eurostar (ES) che i pendolari possono utilizzare con un abbonamento intercity e vidimando un tagliando (ticket ammissione) per ogni singola corsa del costo (fino a poco tempo fa) di 1 euro a tratta. Tale ticket non dà diritto al posto a sedere. L'abbonamento intercity è aumentato da 98 a 108 euro all'inizio del 2007, mentre dall'inizio del 2008 il costo del ticket di ammissione è raddoppiato, passando da 1 a 2 euro (100% di aumento).
In una lettura più complessiva ma attinente alla realtà dei pendolari, circa 20 viaggi mensili (40 ticket complessivi) corrispondono ad un aumento dei costi di circa 40 euro (da 40 a 80 euro ogni mese). In sostanza il costo complessivo per la mobilità è passato da 138 euro (98 euro abbonamento base intercity + 40 euro ticket ammissione ES) nel 2006 a 188 euro (108 euro abbonamento base intercity + 80 euro ticket ammissione) nel 2008. Il rincaro reale è del 36% rispetto al 2006 e 27% rispetto al 2007.
La tabella seguente riassume le variazioni ed i rincari.
Questi aumenti non sono stati compensati dall'introduzione di alcun servizio aggiuntivo o dal miglioramento delle condizioni esistenti: identica durata del percorso, nessun rimborso previsto per ritardi come avviene in certi casi per i viaggiatori occasionali. Molti treni intercity che prima fermavano a Santa Maria Novella sono adesso dislocati sulle stazioni di Campo di Marte e/o Rifredi. Alcuni treni (treno OK) non sono più in servizio, i treni notturni, nella fascia orario dopo le 22:20 pur fermando alle stazioni di Rifredi e Campo Marte non consentono servizio viaggiatori per i pendolari.
Per cercare di far fronte a queste carenze ed affrontare i problemi legati ad un tipo di pendolarismo (interregionale) attualmente non sufficientemente rappresentato e tutelato da istituzioni ed azienda Trenitalia, Federconsumatori propone un incontro tra autorità Regionali ai trasporti, vertici Trenitalia e pendolari per discutere circa gli aspetti essenziali e cercare di trovare una soluzione che venga realmente incontro alle esigenze dei viaggiatori pendolari e non solo al bilancio di Trenitalia: "Si fa sempre un gran parlare di miglioramento di servizi di mobilità alternativi alle autovetture e di un'alta velocità che dovrebbe ancora più avvicinare le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna e i due capoluoghi Firenze e Bologna, visti nell'ottica di una grande area metropolitana -spiega Romeo Romei di Federconsumatori- La realtà appare diversa dagli auspici e dai desideri".