Un centro che potrà attivarsi fin da subito per lavorare sullo sviluppo e la diffusione del software libero, ma anche l'inizio di un percorso che punta alla costruzione a Pisa di un vero e proprio centro nazionale dedicato a queste tematiche. È questo quanto si sancisce con il protocollo di intesa firmato in questi giorni a Pisa, presso la sede dell'università, dalla Regione Toscana, rappresentata dal vicepresidente Federico Gelli, dalla Provincia di Pisa, dall'Università di Pisa e dal Polo tecnologico di Navacchio.
«Quattro realtà - spiega Gelli - che, ciascuna per le sue competenze, da tempo stanno lavorando sul terreno della promozione di soluzioni open source, con l'obiettivo di diffondere l'uso sia tra le pubbliche amministrazioni che tra le imprese. Oggi il mondo intero è attento a quanto sta succedendo nella battaglia tra giganti come Microsoft, Yahoo e Google, ma io credo che siamo tutti chiamati a dare un contributo proprio sul terreno del software libero, ed è quanto la Regione sta facendo nella convinzione che non si tratti di questioni da addetti ai lavori, ma di una frontiera nello sviluppo dell'uso della Rete, in grado di assicurare qualità, economicità, democrazia.
Per questo la decisione di investire nel centro regionale e poi in quello nazionale rappresenta un passaggio cruciale nell'ambito di una scelta di fondo fatta da tempo». È una scelta, tra l'altro, con precise implicazioni anche per gli uffici regionali, visto che la Regione sta adottando il software libero nelle sue postazioni di lavoro, così come nei progetti di e-government che sostiene, tanto che tutti i 45 progetti rivolti ad associazioni e professionisti - con finanziamenti per circa 4 milioni e mezzo di euro -- utilizzano esclusivamente software di base Open Source.
Il rettore Marco Pasquali ha apprezzato "l'impegno della Regione a realizzare iniziative innovative anche fuori dal capoluogo, specialmente su questioni ampiamente dibattute e rispetto alle quali l'Ateneo vanta una lunga tradizione". L'assessore provinciale al sistema informativo Patrizia Marchetti ha ricordato che "la Provincia ha iniziato nel 2000 a sensibilizzare gli uffici sull'uso del software libero e open source: oltre che sui vincoli del software proprietario occorre ancora agire sulle consuetudini dei dipendenti".
Il presidente del Polo, Alessandro Giari, ha parlato degli obiettivi dell'accordo, citando "la semplificazione, il potenziamento dell'accesso alla rete e soprattutto l'interoperabilità dei sistemi: la piattaforma informatica pisana darà vita a un rinnovato dialogo tra amministrazioni e imprese che il Polo potrà gestire attraverso assistenza e tutoraggio nell'utilizzo delle principali applicazioni". L'esperienza consentirà di cooperare per dare vita ad azioni congiunte e coordinate, finalizzate a promuovere soluzioni e prodotti del software libero anche nella scuola, nell'università, nelle imprese.
In seguito tale attività si raccorderà e integrerà con quella del Centro nazionale per gli standard e le soluzioni Open che la Regione sta costituendo assieme ai ministeri dell'innovazione e degli affari regionali, oltre che al Polo tecnologico. Tra le attività che potranno partire subito, anche le iniziative di formazione per personale tecnico e amministrativo della pubblica amministrazione e delle imprese. La Regione contribuirà al progetto con 150 mila euro.