Firenze, 04 Febbraio 2008- «Aprire uno studio e un confronto sul tema dell'organizzazione dei flussi turistici nel centro di Firenze». Su questo punto è risultato unanime il parere della quinta commissione dopo l'audizione di questa mattina, in palazzo Vecchio, dell'assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi. Al centro del dibattito la proposta dell'assessore regionale di trasferire il David di Michelangelo dall'attuale sede, la galleria dell'Accademia, alla cittadella della musica e della cultura accanto alla stazione Leopolda, ipotesi formalizzata in una lettera al sindaco Domenici e al Ministro per i beni culturali Rutelli.
«I temi che l'assessore ha evidenziato nella lettera sono questioni che riguardano tutta la città, a partire dalla gestione dei flussi turistici e dei beni del patrimonio culturale» ha spiegato il presidente della commissione Dario Nardella. Con la realizzazione del nuovo parco della musica si cerca di offrire una lettura su come valorizzare aree diverse rispetto agli spazi culturali del centro storico. Secondo la mia posizione non credo che sia un tabù affrontare il dibattito sullo spostamento del David.
Quella di Cocchi è una proposta da non rifiutare a prescindere - ha sottolineato il presidente della quinta commissione e da discutere su due livelli: lo spostamento del David, su cui non vi è una posizione unanime e la questione dei flussi turistici e della mobilità del turismo culturale del terzo millennio, che questa città deve affrontare anche nell'ottica della creazione del Polo museale nel 2010 a Firenze, con il museo di Palazzo Vecchio e i Nuovi Uffizi». «Il discorso dello spostamento dei flussi turistici è tema che andava affrontato tanto tempo fa - ha aggiunto il consigliere dei Verdi Domenico Valentino -, oggi siamo in ritardo per una discussione di questo tipo sia per il decentramento dei beni e delle attività culturali.
Personalmente sono contrario allo spostamento del David per i tanti aspetti e problematiche che questa decisione comporterebbe». «Sono contrario alla proposta di Cocchi e avanzo un'idea alternativa - ha commentato il vicepresidente della commissione Enrico Bosi - ovvero quella di spostare le tante opere che sono nei depositi dei nostri musei che potrebbero trovare uno spazio più adeguato nella nuova cittadella che nascerà alla Leopolda. Abbiamo visto, grazie ad un servizio apparso su un quotidiano qualche giorno fa, che potrebbero nascere i cosiddetti "Uffizi 2" dalla mole di opere contenute nei depositi degli Uffizi.
Il problema è valorizzare i centri che già ci sono, con grandi progetti e grandi nomi che potrebbero attrarre flussi, operazioni simili a quelle del Mart di Rovereto. Ho proposto in commissione - ha sottolineato Bosi - di organizzare a breve un'audizione con il direttore del museo Pecci, delle Papesse e di altri centri culturali della Toscana per cercare di trovare un coordinamento con queste istituzioni». «Discutere se spostare il David o no è una banalità - ha rilevato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri -non è qui che si deve concentrare la questione, ma partire da un concetto che sta' a monte: le istituzioni devono pensare a come poter incidere sui flussi turistici, pensare ad un dialogo con le categorie economiche, con i tour operator, le grandi linee low cost, agenzie di viaggio, coinvolgere l'economia della città e da lì progettare nuovi flussi e percorsi.
E' inutile fare paragoni con l'estero e dire che altrove i servizi sono migliori: cominciamo anche noi ad avere coraggio». D'accordo sull'aprire un dibattito in merito alla proposta di Cocchi il consigliere di Sinistra Democratica Daniele Baruzzi che vede l'ipotesi come «un'occasione per aprire una discussione vera e seria non solo su come spostare i flussi turistici della città ma anche per provare ad estendere l'offerta culturale di Firenze, investendo ad esempio sulla contemporaneità, sui nuovi assi di sviluppo della città o riprendere in mano la questione della tassa di scopo».
Da parte sua consigliera del Partito Democratico Lucia Matteuzzi rileva la necessità di «aprire un dibattito sui flussi turistici della città, coscienti che esiste un ritardo in questo senso dovuto anche al troppo conservatorismo dei fiorentini. C'è la necessità - ha concluso Lucia Matteuzzi -di aumentare la fruizione del patrimonio artistico di Firenze, allargare gli spazi che sono dedicati oggi alla cultura». «Pur apprezzando la provocazione come capacità di aprire un dibattito - ha detto il vicecapogruppo di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai - invito a confrontare i tentativi di decentramento con le politiche attuate dall'amministrazione comunale sul centro storico che non sembrano affatto andare in tale direzione».
«La commissione - ha concluso il presidente Nardella - accoglie la proposta di affiancare alla questione del David e allo studio anche un confronto sul piano internazionale, con i diversi livelli istituzionali, esperti, operatori, cittadini, sulla fruizione dell'intero patrimonio culturale fiorentino».
“Un assessore regionale e un presidente di una commissione consiliare comunale che discutono a porte chiuse del destino di un’opera d’arte del Ministero dei Beni culturali -ribatte il Sen.
Pietro Paolo Amato (F.I.)- già di per sé suggerisce quantomeno una scarsa conoscenza delle istituzioni e del diritto pubblico. Ma cosa dobbiamo dire, poi, degli scenari apocalittici dipinti dai due per avvalorare l’incredibile tesi per cui l’unico modo per salvare Firenze da un’orda minacciosa di milioni turisti asiatici che pressa alle porte della città, sia quello di spostare il David di Michelangelo dal suo contesto naturale della Galleria dell’Accademia, alla Stazione Leopolda, alla periferia della città ? Certo, possiamo immaginare che la disinvoltura con cui la Soprintendenza per il Polo museale fiorentino stia prestando statue, dipinti e sculture nei quattro angoli del mondo possa aver in qualche modo incoraggiato l’improbabile assessore Cocchi a perseguire il suo sogno di vedere svettare il David – con i 6,1 milioni di euro che ogni anno frutta tra biglietti e bookshop – fra i nuovi edifici dell’erigenda Città della Musica per la cui futuribile realizzazione Stato, Comune e Regione spenderanno più di 100 milioni di euro.
urtroppo per Cocchi, e per fortuna di Firenze, il Ministero, nella persona del Sottosegretario Marcucci, ha già rispedito al mittente la fantasiosa proposta, mentre il Sindaco Domenici, con una certa dose di pudore, ha preferito far finta di non aver neanche ricevuto la lettera del compagno Cocchi…La verità è che Firenze merita una politica culturale seria, integrata, volta a cercare l’innovazione e lo sviluppo attraverso la conservazione del suo patrimonio artistico, e certamente non nella dispersione secondo logiche politiche, urbanistiche o addirittura di valorizzazione immobiliare dei capolavori fiorentini.
Se poi Cocchi ha deciso di cercarsi un po’ di pubblicità lo faccia pure, ma lasci stare le cose serie e le opere d’arte. Non è certo trasportando il David alla Stazione Leopolda, con tutti i rischi connessi relativi all’integrità dell’opera, che si decongestiona il centro storico. Un obbiettivo che chiaramente l’amministrazione non è in grado di realizzare. L’unica verità è che creano cortine fumogene per celare il loro fallimento amministrativo.”