Tramvia: querele e appelli con centinaia di firmatari pro e contro l'abrogazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2008 13:43
Tramvia: querele e appelli con centinaia di firmatari pro e contro l'abrogazione

Firenze, 2 febbraio 2008- Nella troppo politicizzata competizione referendaria, Carlo Ripa di Meana, Alberto Asor Rosa, Mina Gregori, Antonio Paolucci, Lara Vinca Masini, Paolo Blasi, Mariella Zoppi, Giorgio Pizziolo e molti molti cittadini chiedono la sospensione delle linee 2 e 3 per avviare un ripensamento complessivo sia del sistema tranviario che del trasporto pubblico a Firenze. Il comitato contro l'abrogazione della tramvia di Firenze risponde rilanciando l'appello firmato da 413 persone in vista del referendum del 17 febbraio.
Davanti al cantiere aperto sul Viale Talenti, all'altezza di Piazza Batoni, i portavoce del comitato che sostiene il NO al referendum sulla tramvia, Sergio Gatteschi, presidente degli Amici della Terra della Toscana e Cecilia Pezza, della Sinistra Giovanile, hanno esibito una pagina, pubblicata su un quotidiano locale, di pubblicità a pagamento del comitato contro la tramvia.

Non si tratta di un paradosso: sulla pagina campeggia infatti una foto del cantiere irta di pali a servizio dell'alimentazione elettrica per la tramvia. Ma, come hanno potuto constatare i giornalisti invitati alla conferenza stampa ed i passanti incuriositi, in tutto il cantiere della tramvia di tutto il viale Talenti di pali...nemmeno l'ombra. “Razzanelli fa chiudere i siti informativi del Comune per mettere al loro posto immagini partorite dalla sua fantasia” Afferma Cecilia Pezza. E Gatteschi rincara: “I comitati del sì rimproverano a tutti noi di non aver letto i progetti (che peraltro loro cercano di far sparire di circolazione a colpi di ordinanze) e poi fanno pubblicità per spaventare la gente disinformandola sullo stato dei lavori!” “Ancora più grave il vero e proprio falso quando si afferma, a corredo di una foto truccata, che la tramvia porterà i pali in Via Cavour e in Piazza del Duomo, quando è noto ufficialmente da mesi che in quella parte di città non ci sarà nessun palo”.

Ma, affermano all'unisono i portavoce del NO, la campagna del NO sta andando bene. “Nelle assemblee troviamo sempre più persone che vogliono la conclusione dell'opera, e che non apprezzano affatto gli snobismi di chi vuole fermare lavori progettati, finanziati e già avviati. Se le bugie e le distorsioni sono la propaganda dei nostri avversari, vuol dire proprio che non hanno più argomenti” concludono.
Una querela per diffamazione nei confronti del sindaco di Firenze Leonardo Domenici
L’ha presentata il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli.

"Il sindaco –ricorda Razzanelli- intervistato da La Repubblica aveva detto che io sarei un mistificatore ed un venditore di balle. Tutte parole riportate tra virgolette dal giornalista che ha redatto l’articolo. La querela –aggiunge l’esponente dell’opposizione- rappresenta per me un atto obbligato. Questo perché mi sono sentito offeso non tanto e non solo per l'espressione utilizzata e per la sua volgarità, quanto per il suo intento denigratorio. In sostanza, il sindaco ha accusato un membro dell’opposizione di falsare la verità per scopi politici.

Ma questo è inaccettabile. Inoltre, mi sono sentito offeso dal punto di vista etico, perchè non sono disposto ad accettare che qualcuno mi chiami bugiardo. E anche dal punto di vista politico: trovo inutilmente volgare usare la tecnica delle offese personali all'interno di un dialogo che dovrebbe essere sereno e civile. Invece di insultarmi, i nostri bravi amministratori dovrebbero pensare a rispondere a tutti i quesiti posti dai cittadini e a dire la verità su un progetto, progettato in modo cialtronesco, destinato a danneggiare gravemente Firenze -Ma Razzanelli si dice anche pronto a ritirare la querela- Lo farò se Domenici dichiarerà, con uguale vigore e con la stessa risonanza, di essersi sbagliato e di non avere inteso muovere un attacco alla mia persona e alla mia reputazione.

Ecco, solo in questo caso sarei pronto a ritirare la querela. Credo infatti che la lotta politica debba seguire le vie della civiltà e del confronto sereno, senza mai giungere alle offese personali".

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