Presentata questa mattina presso l’Associazione Stampa Estera, a Roma, “Le Stagioni dell’Olio – XII Settimana Nazionale dell’Olio” kermesse organizzata da Enoteca Italiana e Associazione Nazionale Città dell’Olio in collaborazione con la Provincia di Matera e le regioni Sicilia e Toscana.
“Quella che ci apprestiamo a vivere sarà un’edizione davvero interessante – ha esordito Fabio Carlesi, segretario generale dell’Enoteca Italiana – per la presenza di territori di sicuro appeal”.
Degustazioni, banchi di assaggio, curiosi ed inediti abbinamenti, momenti di approfondimento e celebrazioni di ogni tipo si articoleranno in un ricco calendario di eventi per la promozione e la valorizzazione dell’extravergine italiano in ogni suo aspetto qualitativo, culturale e salutare.
“Oggi stiamo presentando quella che è la manifestazione più importante a livello nazionale per quanto riguarda l’olio” ha quindi spiegato ai giornalisti Claudio Galletti, presidente dell’Enoteca Italiana, ribadendo l’assoluto bisogno di promuovere questo prodotto per non intrappolarlo a vita nel ruolo di ‘cugino povero’ del vino, perché nel passato è stato erroneamente additato come alimento che poteva far male e perché sono necessarie maggiori politiche pubbliche a salvaguardia e promozione del settore assieme ad un ancora più rilevante impegno da parte degli stessi produttori.
I numeri, infatti, svelano l’assoluta importanza nello scacchiere economico italiano del settore oleario: oltre 200milioni piante presenti sul territorio in grado di produrre 5milioni di quintali di olio circa nell’ultima annata (in calo però rispetto al passato) per un fatturato pari a 2 miliardi di Euro.
Da segnalare infine che a metà di questo mese è entrato in vigore il decreto ministeriale recante “Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine ed extravergine” (GU n°243 del 18 ottobre 2007).
Il testo normativo obbliga, fra le altre cose, a segnalare sull’etichetta delle confezioni il paese nel quale le olive sono state raccolte e l’ubicazione del frantoio dove sono state lavorate. Nel caso poi si tratti di olio prodotto con un mix di olive provenienti da più nazioni, quest’ultime devono essere tutte indicate in ordine decrescente di quantità.
Stefano Romagnoli