di Giada Primavera
S(e)oul Escape, fino al 15 febbraio alla SESV di Piazza Ghiberti: una mostra sull’anima architettonica, e non solo, della Corea.
Organizzata da iMage in collaborazione con il Comune e l’Università degli Studi di Firenze, l’evento mette in luce il legame tra lo spazio, l’idea e il progetto: sei noti architetti coreani - Chung Guyon, Joh Sung-yong , Kim Young-joon, Min Hyun- sik, Seung H-sang, Yi Jong-ho – ridisegnano la loro terra, la contemporaneità urbana, la novità di una storia lontana ormai dalla dittatura.
Residenzialità e natura; geometrie di cemento; rivisitazione delle linee e della tradizione.
Così commenta il curatore della mostra, Francesco Sanin: “ Ho vissuto un anno in Corea, causa la partecipazione ad un concorso per la costruzione di un monastero buddista. Il primo mio pensiero si è legato alla capacità del popolo coreano di vivere la dimensione metropolitana. Si pensi a questi sei architetti: una cultura assolutamente sofisticata ma anche istituzionale, che non ha paura di dialogare con gli spazi e gli edifici pubblici.
Ne viene fuori un’architettura che definisce la città e negli interventi in scala e in quelli più imponenti: in entrambi i casi assistiamo alla nascita di una urbanità intensa”.
Dal continuativo interesse che l’Europa – e oltre – mostra nei confronti della creatività orientale (lo stesso Sanin sta lavorando ad un progetto a Pechino, vicino alla Città Proibita e nel Sud della Corea), si comprende come l’oggetto di S(e)oul Escape sia quanto mai attuale: un’architettura dialettica che, a tratti sentimentale a tratti dalla logicità imponente, non si chiude in se stessa ma gioca con la dimensionalità pubblica e privata, ritrova la sua storia guardando al domani .
Fino al 15 febbraioGalleria SESV, piazza Ghiberti 27
Apertura al pubblico dal lunedì al venerdi, ore 10/18