E' in libreria da qualche settimana il nuovo libro di Giovanni Bogani, “Per tutto il tempo che ci resta”, edito dalla casa editrice Edimond (211 pp., 14 euro). Il libro esce con una veste grafica inedita: due copertine diverse.
Dopo aver venduto più di 11mila copie solo in Toscana con i precedenti lavori, Bogani racconta nel suo nuovo romanzo nove storie fatte di amori e di passioni, di quotidianità, di calcio, di viaggi e solitudine. Nove ritratti di persone nel caos balordo dei giorni.
Lia, Astrid, Amélie, Emily, Samuel, Cori, Valentina, Lavinia, Chiara e Luca. Tutti in bilico, tra un presente che non amano e un futuro che inseguono. Tutti sull’orlo di un presente fragile. Lavinia cerca la sua storia personale al confine dell’Occidente, dove la Francia tocca l’oceano. Astrid scrive ogni pomeriggio al tavolino di un caffè berlinese, dove Lia serve ai tavoli e non le fa mai domande. Cori ama: sempre, subito, tanto, troppo. Al punto da non riuscire a sopportare il suo stesso amore.
Tutti sono fuori casa, stranieri. Tutti si confrontano con l’amore o con la solitudine. Samuel si perde in una birra a Glasgow, e nei ricordi della polizia che lo picchiava, vent’anni prima, spaccandogli dentro la fiducia e la libertà. Chiara compie ventun anni, in un pub di fronte alle Ebridi e alla pioggia. Luca le scrive un racconto, lì su un tovagliolo di carta, solo per lei. Sono tante storie. Ognuna porta con sé frammenti di altre storie. In ogni volto vivono altri volti. Quando Luca incontra Emily, compagna di scuola del liceo, riaffiora la loro adolescenza, Luca stacca il biglietto per il film degli anni ’70.
E vede se stesso, dentro quel film. “Sono nove racconti – dice Giovanni Bogani – che cercano di fotografare il mondo che vedo, le strade che conosco, le facce in cui mi perdo. Le vite che immagino. Non sono grandi storie. Sono storie di vite invisibili. E per questo mi sembrava importante raccontarle”.
Carlo Verdone omaggia il nuovo romanzo dell’amico Giovanni Bogani con una nota presente sul libro. “Hai una vena malinconica, un’inquietudine che sento vicina alla mia. Il tuo personaggio insegue sempre le emozioni, senza fermarsi mai.
Il tuo Luca esplora continuamente luoghi, e soprattutto anime. C’è chi delle proprie emozioni non si fida più. Tu invece hai ancora il coraggio di innamorarti. E questo tuo coraggio un po’ lo invidio”.