Carlo Lizzani, uno dei più importanti cineasti italiani, soggettista e sceneggiatore della migliore stagione neo-realista per i film Caccia tragica, Riso Amaro e Non c'è pace tra gli ulivi di Giuseppe De Santis, regista di film importanti che raccontano la storia italiana della guerra, della resistenza e del dopoguerra, come Achtung Banditi!, Il processo di Verona, Mussolini ultimo atto, sarà presente a Firenze il 24 Gennaio ad una serie di eventi a lui dedicati. Alle ore 17.30, presso la Galleria Antichità Via dei Fossi (Via dei Fossi 55/r) sarà inaugurata la mostra Carlo Lizzani.
Sessant'anni di cinema curata dal Prof Pier Marco De Santi e prodotta dal Centro Multimediale del Cinema. In esposizione 80 quadri con manifesti e locandine dei suoi principali film, foto di scena, documenti originali quali sceneggiature autografe, appunti di lavoro, la caricatura che di lui ha fatto Ettore Scola e ancora preziose testimonianze del suo lavoro. Alla mostra saranno presenti anche il musicista (premio Oscar per il film Il Postino) Luis Bacalov e Ida Di Benedetto, rispettivamente autore delle musiche e produttore del suo ultimo film Hotel Meina.
Sempre alla Galleria Antichità dei Fossi, a seguire l'inaugurazione della mostra, si terrà la presentazione del libro Il mio lungo viaggio nel secolo breve (Giulio Einaudi Editore), alla quale intervengono Ugo Caffaz, Direttore Generale delle politiche formative, Beni e attività culturali della Regione, Ugo di Tullio, presidente della Mediateca, Pier Marco De Santi dell’Università di Pisa e il giornalista Giovanni Bogani.
Alle ore 21.00, al Cinema Principe di Firenze (Viale Matteotti) anteprima nazionale del film Hotel Meina (inviti ritirabili in Mediateca.
Info 055 2719025). Saranno presenti, oltre al regista, Paolo Cocchi, Assessore alla cultura della Regione Toscana e il critico cinematografico Claudio Carabba. Il film che sarà nelle sale dal 25 gennaio, è inserito nel calendario di iniziative organizzate da Regione Toscana in occasione del Giorno della Memoria.
Hotel Meina
Settembre 1943, l'armistizio tra gli alleati e l'Italia sorprende all'Hotel Meina, sulle rive del Lago Maggiore un gruppo Ebrei, ospiti in villeggiatura o in cerca di scampo dalle persecuzioni razziali.
A rompere l'apparente calma delle giornate settembrine in riva al lago arriva un plotone tedesco di SS. Per una settimana nazisti ed Ebrei convivono forzatamente all'Hotel, mangiano insieme, ascoltano musica: i Tedeschi e il loro comandante Krassler aspettano ordini sul da farsi rispetto a quegli ospiti di “razza inferiore”. Poi, d'improvviso, l'ordine del comando tedesco trasforma la “gabbia dorata” dell'Hotel in un tragico scenario: a piccoli gruppi gli Ebrei vengono prelevati, portati nei boschi vicini, fucilati, strangolati con fil di ferro e buttati nel lago.
“La prima strage di Ebrei in Italia – ha recentemente dichiarato Carlo Lizzani – la più inattesa e imprevedibile per il modo in cui il Male e il Bene entrarono in conflitto”.
