Arriva a teatro il musical A un passo dal sogno, di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime, con la regia di Marco Mattolini, tratta dall’omonimo romanzo di Chicco Sfrondini e Luca Zanforlin, ispirato alle vicende dei ragazzi della scuola di Amici, i protagonisti della fortunata trasmissione di Maria De Filippi.
Uno spettacolo che racconta di ragazzi che sognano il successo: A un passo dal sogno, scritto da due veterani del teatro come Costanzo e Vaime propone una lettura dell’attuale generazione di ventenni, affettuosamente partecipe e nello stesso tempo ironicamente critica.
L’azione, trasportata dal contesto del reality show televisivo a quello di una scuola di musical, racconta le dinamiche dei ragazzi fra amori e amicizie, paure e conquiste, competitività e ricerca di sè, delusioni e speranze, studio e divertimento. L’attenzione è focalizzata sul confronto fra il loro mondo e quello degli adulti, rappresentato dagli insegnanti: Mauro Coruzzi-Platinette (che nel ruolo di direttore della scuola rivela qualità artistiche sorprendenti), Paolo Calissano (che interpreta l’insegnante di recitazione) e Maura Paparo (nel ruolo dell’ insegnante di danza).
Mentre i personaggi dei ragazzi sono, almeno in parte, mutuati da quelli del libro (e della realtà), le figure degli insegnanti sono una creazione letteraria.
La vita di tutti i giorni, gli amori, la fatica, la competizione, lo studio: è una scuola speciale dove la musica il teatro e la danza vengono vissuti con grande passione, dove si impara un mestiere difficile e pieno di insidie, si ricevono lezioni di vita, si subiscono le prime delusioni, si cresce e si coltivano grandi speranze. A un passo dal sogno racconta la ricerca dell’identità umana, sentimentale, professionale di questi ragazzi, al loro primo affacciarsi sulla vita.
Il sogno che inseguono è una risposta alle delusioni della famiglia, della scuola, della società, è la ricerca di una strada, di un obiettivo per cui si sia disposti a dare il meglio di sé. Una favola metropolitana, la cui colonna sonora è stata affidata al talento e alla sensibilità di Pino Perris. Con la sola eccezione del tema principale, si tratta di tutti pezzi molto noti opportunamente interpretati in funzione della storia. La scelta ha spaziato fra i generi più diversi: dal pop internazionale alla musica italiana di ieri e di oggi, dal musical americano alla canzone d’autore, dalla musica classica alle sigle televisive anni ‘70 e ‘80, entrambe rivisitate con affettuosa ironia.
Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin. autori del programma televisivo Amici, hanno raccontato nel loro best-seller (edito da Mondadori) di come tanti ragazzi ogni anno entrino nella scuola più famosa d’Italia, misurandosi fra di loro nella speranza di raggiungere il successo. Ed è stata l’idea di parlare di ragazzi di talento, nella triste stagione di Vallettopoli, che ha spinto Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime a trasformare A un passo dal sogno in un musical, dove ci sono gare e sfide, ma anche confronto di idee, ricordi e speranze.
Con Paolo Calissano, Maura Paparo e Mauro Coruzzi sul palco ci sono Federico Angelucci, acclamatissimo vincitore della passata edizione del programma, Tony Aglianò, Federica Capuano, Eleonora Crupi, Andrea Dianetti, Samantha Fantauzzi, Antonio Fiore, Danilo Grano, Luana Guidara e Agata Reale.
Centrali le coreografie affidate a Garrison Rochelle, che di volta in volta citano vari generi di danza e climi culturali, valorizzano le capacità e l’energia dei ragazzi, aiutano a definire e arricchiscono i personaggi.
La scena di Alessandro Chiti, uno spazio aperto che lega i vari ambienti della scuola, è veramente un luogo deputato al sogno; le luci disegnate da Valerio Gianni Mastropietro e le proiezioni curate da Stefano Schintu non solo descrivono le stagioni, scandendo così il tempo del racconto, ma trasformano lo spazio nel luogo dei sogni dei ragazzi.
“I personaggi dello spettacolo, ciascuno a suo modo, vivono in un sogno, in una favola, che non necessariamente significa evasione o superficialità, e il privilegio di chi fa questo mestiere - nota il regista Marco Mattolini - sta nel poter continuare a immaginare una realtà diversa”.