Per definizione la fiction non e' un racconto da inserire nel filone del Neorealismo italiano. Ma quella andata in onda domenica sera su RaiUno esagera con la fantasia. "Tutti i rumori del mondo" vede protagonista tra gli altri Elena Sofia Ricci, una donna fiorentina 'in carriera' che si accorge della sordita' del figlio solo quando il bambino e' gia' svezzato. Inverosimile, in Toscana un test uditivo 'banale' se non direttamente in clinica, lo effettua il pediatra alla prima visita, figuriamoci nel caso di un bebe' figlio dell'alta borghesia cittadina.
Il meglio degli sceneggiatori in un'altra scena. In una giornata piovosa, la protagonista esce di corsa da un ospedale di Firenze, alza la mano e … opla', ecco un bel taxi vuoto pronto ad accoglierla.
"Per definizione in Italia -commenta Domenico Murrone, consigliere Aduc- non solo a Firenze, un taxi in una giornata piovosa non si trova … e basta. Complimenti alla Rai anche per aver messo in scena l'ennesimo pregiudizio: donna in carriera uguale madre distratta. In modo inconsapevole, probabilmente, e infarcito di buonismo natalizio, gli sceneggiatori compiono l'ennesimo attacco alla figura della donna lavoratrice, incapace di amore e attenzione per il bebe'.
I soldi del canone/tassa servono anche a questo. Cioe' a pagare la litania degli stereotipi di un mondo che esiste quasi esclusivamente nella testa di autori e interpreti che sono tali solo per designazione partitica. E intanto, per il 2008 dovremo anche pagarlo con l'aumento"