Perchè le informazioni sulla diffusione delle malattie e delle epidemie sono così importanti per capire la società globalizzata? Perché, nonostante evidenti differenze, esistono anche importanti somiglianze tra la diffusione dei virus e quella delle idee nella rete sociale umana.
Perciò vi consigliamo la lettura di "Cattive acque" di John Snow, la commovente e impressionante cronaca, giorno per giorno, delle epidemie di colera che colpirono Londra, prima metropoli moderna, tra il 1832 e il 1854.
Il rapporto sull'epidemie di colera di Londra è stato tradotto e aggiornato da Tom Jefferson e pubblicato in una elegante edizione dal Pensiero Scientifico. In questa descrizione dettagliata del prototipo dell'epidemia moderna, si trovano già molte leggi che governano la diffusione dei virus. Il libro propone per la prima volta in italiano la rivoluzionaria interpretazione del dottor Snow, medico contro corrente, che rivelò come fosse l'acqua il veicolo principale di diffusione del veleno patogeno.
Con un'ampia raccolta di immagini e mappe d'epoca la riedizione curata dal medico viareggino Tom Jefferson, vivacizza la geniale lezione dell'anestesita vittoriano sulla rete fognaria della città come veicolo di diffusione del contagio.
Possiamo essere curati da molte malattie, resi incapaci di tramettere il virus, o possiamo sviluppare un'immunità prevenendo un nuovo contagio, oppure essere portatori sani e diffondere una malattia come gli opinion leader propagano un giudizio. Possiamo rifiutare le idee, ma se le accettiamo, finiremo, chi più chi meno per propagarle.
Molti virus contagiano i loro ospiti, disponendo del tempo necessario per venire trasmessi, esattamente come si diffondono le mode e le idee. La diffusione delle mode e dei virus biologici, come di quelli informatici si basa sulle reti con proprietà fondamentali tendenzialmente simili. Si pensi ad esempio al marketing sessuale da passaparola del virus della Sindrome da immunodeficienza acquisita, oppure alla fulminea diffusione on line di "I love you", la memorabile malattia che colpì tanti computer nel 2000.
I virus informatici trasmessi dalle e-mail, si diffondono attraverso una rete sociale i cui nodi sono rappresentati dagli utenti di posta elettronica, che scambiandosi messaggi, sono connessi tra di loro. Nello studio di ogni virus, si individuerà sempre un elemento scatenante legato ad abitudini, interessi, o pratiche sociali che favorisce il contagio. Se questa dinamicità sociale non è presente la virulenza sarà bassa e ed il contagio tenderà naturalmente ad estinguersi. L'analisi della dinamica delle reti è un settore di ricerca in rapido sviluppo, le cui potenzialità di applicazione non sono ancora totalmente prevedibili, una nuova disciplina per indagare la multiforme varietà del mondo che ci circonda.
Nicola Novelli