Firenze, 10.12.2007– Mercoledì 12 dicembre alle ore 17.30 la Biblioteca degli Uffizi (piazzale degli Uffizi, Firenze) ospiterà la presentazione del volume di Maria Sframeli, Firenze 1892-1895. Immagini dell’antico centro scomparso (Mauro Pagliai editore, pp. 320, euro 42). Interverranno Francesco Gurrieri, Mina Gregori e Antonio Paolucci. Saranno presenti l’Autrice e l’Editore.
Nella foto Piazza San Giovanni col palazzo arcivescovile in demolizione
Maria Sframeli, direttore del Settore documentazione della Soprintendenza al Polo museale fiorentino, ha ritrovato negli archivi del Gabinetto Fotografico della Soprintendenza numerose e importanti lastre fotografiche che si credevano perdute.
Raccolte e pubblicate in un volume, le istantanee restituiscono alla memoria quella che fu la città di Cavalcanti, di Cimabue, di Giotto e di Dante Alighieri. Firenze 1892-1895: immagini dell’antico centro scomparso rappresenta quasi un reportage fotografico per l’assoluta dominanza delle immagini, e la semplicità e l’efficacia del commento scritto. Sono oltre 300 le lastre eseguite fra l’agosto del 1892 e il dicembre del ’95 per documentare i palazzi e le case del centro storico prima e durante le demolizioni.
Queste furono fissate dal piano di risanamento approvato l’8 marzo 1888 per ragioni di decoro urbano e di igiene sociale e comportarono la più grave perdita subita in assoluto dal patrimonio culturale italiano in età moderna. Tanto fu il clamore, così duri i giudizi degli intellettuali e della stampa di tutta Europa, che la Giunta Comunale fu costretta a nominare immediatamente una Commissione Storico Archeologica, con l’incarico di eseguire studi e ricerche per documentare tutte “le cose di qualche importanza”, tramandandoci almeno la memoria fotografica del patrimonio perduto.
Le foto in bianco e nero riprodotte in grande formato nel libro, quasi tutte inedite, colpiscono per il loro silenzio impassibile e per il loro elegante nitore, oltre che per le superbe inquadrature. Stemmi, lapidi, capitelli e quant’altro posano per l’obiettivo un’ultima volta prima di finire in mani rapaci o pietose e prender la via ora del mercato antiquario, ora del lapidario pubblico installato infine nel Museo di San Marco. Grazie all’accuratissimo lavoro della Sframeli, per ogni scatto è rintracciato il punto di presa all’interno del fitto dedalo di strade, piazzette, loggiati ripercorribili attraverso l’occhio del fotografo e segnalati sull’allegata planimetria del centro di Firenze (da piazza Strozzi a via Calzaiuoli e da Porta Rossa a via Cerretani) nello stato precedente l’inizio delle demolizioni.
(Irene Gherardotti)