“La riorganizzazione dei servizi messa in atto dalla Provincia di Firenze mette fine a tutte le polemiche nate per l’entrata in funzione del Memorario delle ferrovie – ha spiegato il Presidente della Provincia, Matteo Renzi –. Di fatto abbiamo evitato i disagi derivanti dalla soppressione dei treni, integrando il servizio ferroviario con le linee bus”. Così il Presidente della Provincia di Firenze ha presentato i particolari della riorganizzazione del servizio bus studiata allo scopo di integrare il servizio ferroviario previsto da Memorario 2007.
Al convegno in Palazzo Medici hanno partecipato i sindaci del territorio, gli operatori del settore, associazioni e sindacati. La riorganizzazione ideata dall’assessorato e dalla Direzione Mobilità della Provincia di Firenze vuole evitare la sovrapposizione di autobus e treno cercando di differenziare e integrare le missioni dei due mezzi di trasporto: nuove linee, molti chilometri in più percorsi e, in definitiva, un miglior servizio. Il Presidente della Provincia ha poi fatto un esempio pratico: “Con l’entrata in funzione di Memorario .
– ha spiegato Renzi – le ferrovie hanno tagliato il treno che ogni mattina porta gli studenti e i lavoratori da Campo di Marte alla stazione delle Cure. Il disagio per i pendolari sarebbe stato enorme. Ebbene, al posto di quel treno la Provincia ci ha messo due autubus: la linea 34 e linea 84. Così, ad esempio, gli studenti dell’istituto Giovanni Pascoli che prima arrivavano alla stazione ferroviaria delle Cure alle 8 di mattina, ora arriveranno con i bus in piazza delle Cure alle 7,58. Lo stesso vale per i lavoratori della Telecom che hanno lì vicino i loro uffici.
Mi pare un ottimo esempio di servizio pubblico mirato sulle esigenze degli utenti”.
Rientra nel piano della Provincia anche l’instradamento di alcune corse bus al Polo Universitario di Novoli (via Maddalena) toccando comunque piazza della Libertà e la Fortezza da Basso- evitando il transito da Firenze SMN – per servire una zona ricca di attrattori come l’Università, le scuole, gli uffici e le fabbriche e in futuro il Palazzo di Giustizia.