Tre gli appuntamenti di dicembre 2007 per la Casa d’Aste Pandolfini, presso la sede di Firenze, in Palazzo Ramirez-Montalvo (Borgo degli Albizi, 26), durante i quali saranno battuti oltre 900 lotti.
Il primo, sarà martedì 11 con l’Asta di Mobili ed Oggetti d’Arte. Tra gli oggetti d'arte spicca un nucleo di ceramiche del Novecento, tra le quali: uno splendido vaso di Galileo Chini in ceramica, decorato con raffigurazione di antilope (stima 1.200/1.400 euro); un grande vaso portafiori in ceramica Faenza, degli anni Trenta, di Pietro Melandri, decorato con figura di stambecco (stima 5.00/6.00 euro); una pregiata coppia di figure, Murano anni Quaranta, in vetro trasparente massiccio con superficie ghiacciata (stima 1.500/2.500 euro); una coppia di brocche, manifattura Chini Mugello, degli inizi del sec.
XX, in ceramica decorata a imitazione delle maioliche rinascimentali a fondo celeste con volute in bianco e serto di alloro, ansa a nastro (stima 2.500/3.000 euro); e infine un nucleo di ceramiche Lenci.
Mercoledì 12 dicembre sarà la volta della sessione dedicata ai Dipinti Antichi e ad un’interessante collezione di arredi provenienti dal Palazzo Goretti Miniati di Stia. Di questa collezione indichiamo in particolare due tavoli-scrivania, della fine sec. XVIII, di origine toscana, di pregiata fattura, in ciliegio intarsiato e filettato in olivo e palissandro, piano rettangolare, un cassetto nella fascia, con alte gambe troncopiramidali (stima 6.000 /7.000 euro).
Tra i dipinti, senza dubbio, l’opera più rimarchevole è la Maddalena Penitente (stima 40.000/ 60.000 euro), olio su tela, ascrivibile al 1530 circa, di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (Vercelli 1477 - Siena 1549).
Il Sodoma, come riporta la scheda in catalogo, praticò il suo tirocinio di formazione nella bottega del piemontese Martino Spanzotti, dal 1483 al 1490. Dal 1503 al 1504 lavorò agli affreschi del monastero olivetano di Sant’Anna in Camprena presso Pienza. Nel 1505 ricevette la commissione per gli affreschi raffiguranti le Storie di San Benedetto, nel chiostro di Monteoliveto Maggiore, incarico che lo impegnò fino al 1508.
Attraverso i rapporti con il nobiluomo senese Sigismondo Chigi giunse a Roma, dove lavorò a fianco del Bramantino, del Perugino, di Lorenzo Lotto e del Peruzzi, qui rimase solo un anno, subendo, come gli altri pittori, gli influssi di Raffaello. Nel 1510 rientrò a Siena e gli anni a seguire sono quelli che vedono la fortuna del Sodoma in questa città, sempre sostenuto dalla famiglia Chigi. Dal 1516 al 1517 fu di nuovo a Roma ad affrescare la camera da letto di Agostino Chigi alla Farnesina, poi fino al 1525 non si avrà sua memoria.
In seguito, dal 1529, parte il periodo che vede il pittore impegnato in grandi opere pubbliche quali i Santi Vittore e Ansano nella Sala delle Balestre in Palazzo Pubblico, gli affreschi di Porta Pispini, detta anche San Viene, l’affresco raffigurante Madonna e i Santi Avvocati di Siena della Cappella di Piazza, la Sacra Famiglia della Cappella di Palazzo Pubblico, l’Epifania della Chiesa di Sant’Agostino, voluta dagli Arduini. Queste ultime opere, assieme alla Resurrezione del Museo di Capodimonte a Napoli, datata 1535, si avvicinano notevolmente al dipinto qui in asta, con quegli effetti di contrasto luminoso ed il bellissimo, romantico paesaggio polidoresco.
L’opera in questione è collocabile nella tarda attività dell’artista, intorno al 1530, data cui viene riferita l’Adorazione dei Magi della chiesa di Sant’Agostino a Siena, iniziata probabilmente intorno al 1525. Sebbene il paesaggio nello sfondo sia realizzato con colori chiari e sfumati, si riscontrano talune analogie nella realizzazione dei volti, ad esempio il re magio a destra con la corona, e nelle fronde degli alberi. A questi anni sono riconducibili anche opere come la Vestizione di Sant’Ildefonso nella Cappella degli Spagnoli in Santo Spirito (1530) e la Santa Caterina da Siena nella Pinacoteca Nazionale, entrambe a Siena, dove il volto della Santa è affine a quello della Maddalena del nostro dipinto, e il San Girolamo alla National Gallery di Londra, dipinto nel quale gli effetti luministici, sia della figura che del paesaggio, sono molto evidenti, elementi che compaiono anche nel nostro dipinto.
La Casa d’Aste Pandolfini chiude il programma del 2007, giovedì 13 dicembre, con l’asta di Argenti e Gioielli. In quest’ultima sessione, di particolare interesse, troviamo due sculture del sec. XVIII, in bronzo dorato modellati a figure di Evangelisti, poggianti su basi quadrate (stima 1.000 /1.400 euro). Per quanto riguarda i gioielli indichiamo due, tra i lotti più significativi: un bracciale, 1920 circa, in oro bianco e diamanti, formato da cinque formelle di fattura ovaleggiante, traforate a motivi geometrici ed interamente tempestate in brillanti, al centro di ciascuna delle quali è montato un brillante di taglio vecchio di ct.
0,50 circa, g. 49 (stima 14.000/16.000 euro); e una parure in oro bianco, smeraldi e diamanti, composta di collana, bracciale, anello e paio di orecchini, la collana è realizzata ad una linea di brillanti lungo cui si intercalano, nella parte centrale, smeraldi rettangolari, entro cornici in brillanti, ed arricchita da cinque frange, il bracciale, gli orecchini e l’anello sono analogamente eseguiti, g. 161, diamanti per ct. 18 circa complessivi (stima 14.000/18.000 euro).
L’esposizione dei lotti si terrà nei giorni precedenti l’asta, dal 7 al 10 dicembre, presso la sede fiorentina, con il seguente orario: dalle ore 10.00 alle 13.00, dalle 14.00 - 19.00.
Per l’occasione saranno pubblicati due cataloghi, uno che comprende le sessioni dell’11 e il 12 dicembre di circa 500 lotti, il secondo con la sessione del 13 relativa agli argenti e i gioielli, di circa 400 lotti.