Firenze– Storico voto dell'Onu: si' alla moratoria della pena di morte la notte scorsa con la risoluzione sulla moratoria, approvata da 99 voti a favore e 52 i contrari della terza commissione dell’Assemblea Generale. ''Le cose stanno andando bene'' ha commentato Massimo d'Alema. Esultanza di Terry Davis, segretario generale del Consiglio d'Europa, per il primo voto favorevole all'ONU. “Siamo fieri per il peso morale della vittoria all’ Onu, fieri per il ruolo chiave dell’Italia, ancor più fieri per la nostra Toscana, antesignana della lotta a quella barbarie.
La Toscana abolì, primo Stato al mondo, nel 1786, il 30 novembre, la pena di morte e la tortura. Niente ci rende più felici del risultato di una lotta per il primo e più inalienabile dei diritti umani: il diritto alla vita”. E’ il primo commento di Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, dopo il risultato della risoluzione all’ Onu sulla pena di morte e proprio alla vigilia della celebrazione della Festa della Toscana, istituita come ricorrenza regionale ufficiale per ricordare, ogni anno, la data del 30 novembre 1786, quando il Granducato di Toscana abolì, primo Stato al mondo, la pena di morte e la tortura.
“E’ una svolta storica – ha chiosato Nencini – perché la moratoria è il passo decisivo per l’abolizione totale, in nome di un valore destinato a diventare finalmente patrimonio universale”.
La Fondazione Derek Rocco Barnabei esprime soddisfazione per l’approvazione, alla terza Commissione dell’ONU, della moratoria sull’esecuzione della pena di morte. Manifesta l’orgoglio che l’Italia, attraverso i suoi rappresentanti politici e diplomatici, sia stata la protagonista di un percorso, in Europa e all’ONU, che ha portato alla vittoria dei diritti umani sull’assurdo diritto di alcuni stati ad essere padroni della vita umana fino all’assassinio legalizzato.
Si tratta di un primo fondamentale risultato, al quale in dicembre dovrà seguire quello decisivo dell’approvazione all’Assemblea. Rimane il limite di una risoluzione non vincolante giuridicamente; soprattutto gli stati che non hanno aderito possono decidere di non uniformare i loro comportamenti, ma sarà sempre più difficile per loro sfuggire alle conseguenze di una riprovazione mondiale che nascerà da questa vittoria etico-politica di tutti coloro che credono che la giustizia debba realizzarsi attraverso pene certe, ma capaci di rispettare la dignità della persona.
L’impegno politico e culturale non si esaurisce pertanto con questa fase. E’ necessario ancora discutere e far si che alcuni valori penetrino profondamente le coscienze di uomini e donne e soprattutto dei giovani. Per questo, in occasione della Festa della Toscana – il 30 novembre si ricorda appunto che il Granducato fu il primo stato ad abolire la pena di morte nel 1786- la Fondazione Derek Rocco Barnabei incontrerà gli alunni di alcune scuole cittadine, dando così seguito al testamento di Barnabei che ha voluto scritte sulla lapide della sua tomba le parole “ la lotta va avanti”