E' Luigi Spaccatorella, 35 anni, l'agente che ha presumibilmente ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri sparando due colpi di pistola in un'autogrill presso Arezzo. Di origini calabresi, sposato con una infermiera e padre di due figli, Spaccatorella è in servizio da qualche mese presso la sottosezione della Polstrada di Battifolle, in provincia di Arezzo, proveniente dalla stradale di Palermo. Parlando in via confidenziale, i colleghi lo descrivono come capace, attento e soprattutto non emotivo.
Una carriera ad oggi senza macchia e piena di soddisfazioni professionali. Ad Arezzo si era perfettamente integrato in un gruppo operativo non solo nel controllo della viabilità, ma anche sul fronte della polizia giudiziaria, con arresti e sequestri anche di rilievo nazionale e internazionale. Nel 2004 Spaccatorella era a Palermo, in servizio nella sezione "Volanti". Il giudizio fra i suoi colleghi dell'Upg (Ufficio prevenzione generale) è unanime: "Un ragazzo tranquillo, serio, che faceva il suo dovere.
Un poliziotto che non ha mai dato problemi". E intanto c'è un testimone che ha dichiarato che "l'agente della Polstrada ha sparato impugnando la pistola con entrambe le mani e le braccia erano tese. Non mi sembra sparasse in aria, anzi...". Questo è quel che ha detto il rappresentante di commercio che ieri mattina era sulla stessa piazzola dell'autosole dove si trovavano le due pattuglie della stradale. La testimonianza è stata resa alla polizia ieri sera a Roma, quando l'uomo è rientrato nella capitale. E sulla dinamica del grave fatto il questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe, ha risposto in codesta maniera ai giornalisti che gli chiedevano se l'agente Spaccatorella volesse mirare alle gomme dell'auto su cui viaggiava Gabriele Sandri: "Secondo me è probabile.
Se è così, l'agente ha preso un rischio enorme".