Firenze, 12 novembre 2007- Questa la decisione presa dalla Federcalcio, nell'incontro con i presidenti delle componenti del mondo del pallone, come risposta alle violenze di ieri. Sono tre al momento i fermati per la guerriglia urbana che si e' verificata ieri sera a Roma da parte di gruppi di tifosi nei pressi dello stadio Olimpico e che ha portato anche all'assalto di alcune caserme dalla Polizia di Stato. Il Comitato olimpico fa un primo bilancio dei danni provocati domenica sera dalla furia dei tifosi.
Gli ultras sono riusciti ad irrompere al primo piano del Palazzo H.
Nuovi particolari intanto circa la dinamica dei fatti di domenica mattima emergono nel pomeriggio di lunedì, mentre si cerca di ricostruire l'episodio costato la vita a Gabriele Sandri. Il poliziotto davanti al magistrato: "Non ho mirato a nessuno, accidenti a me". Gabriele Sandri, 28enne supporter laziale è morto ieri mattina dopo essere stato colpito da un proiettile in un'area di servizio nei pressi di Arezzo.
Gabbo Sandri aka "le gabriel"@GOA club RomaAggiungi al mio profilo | altri Video
“Una morte assurda per cui rinnoviamo tutto il nostro cordoglio e il nostro dolore, come associazione e come persone, ma questo non può giustificare in nessun modo chi ha preso a pretesto questa tragedia per dar sfogo alla sua violenza, assaltando stadi, città e posti di polizia” Ugo Bercigli, presidente del Comitato Uisp di Firenze, esprime il suo cordoglio e quello dell’associazione per la morte di Gabriele Sandri, ma pone l’attenzione sulla necessità urgente di cambiare un mondo del calcio che sembra avvolto sempre di più da spirali di violenza.
“Non si può morire così e le responsabilità devono essere accertate e perseguite con chiarezza.
Grave è stata nelle giornate di domenica l’incertezza e l’ambiguità delle autorità nella ricostruzione di fatti, un aspetto che ha certamente influenzato l’evolversi dei fatti di violenza poi verificatesi in varie città d’Italia. Non ci può però essere nessuna giustificazione verso quei violenti che assaltano stadi, città, posti di polizia. La violenza va combattuta e contrastata con misure preventive ed efficaci di Ordine Pubblico”. Bercigli pone l’accento anche sui profondi disagi che sta vivendo da tempo il mondo del calcio.
“Appare chiaro, come abbiamo ribadito più volte quanto sia profonda e pervasiva la malattia che prende il calcio. Un cancro che si può affrontare solo riportando il fatto sportivo alla sua semplicità di momento di svago, di emozione, di comunità. Tutti gli spettatori, più o meno tifosi, ed anche gran parte delle tifoserie organizzate sarebbero disposti a partecipare alle scelte delle società, all’utilizzo delle strutture degli stadi, all’organizzazione di momenti di accoglienza, di scambio, di solidarietà.
In tutta Europa Governi e Federazioni incentivano e promuovono questi comportamenti virtuosi. Non in Italia”. Le soluzioni ci possono essere, come evidenziato anche dalla Uisp nazionale. “E’ necessario – spiega Bercigli - ridare umanità al calcio e allo sport, investire sul gioco, partendo dalle scuole, dai bambini, dalle famiglie. Da subito dobbiamo proporre dei percorsi di mediazione, aprire canali di dialogo tra tutte le componenti, tifosi inclusi, favorire politiche di accoglienza e inclusione, trasformare lo stadio da bunker in un luogo aperto e festoso.
Per fare ciò servono, da subito, strumenti di carattere legislativo e investimenti di carattere finanziario. Per questo mi associo a quanto già detto anche dalla presidenza della Uisp nazionale: chiediamo di prevedere delle risorse urgenti, già in questa finanziaria alimentando il Fondo sugli interventi sociali previsti dal decreto Amato Melandri, e l’istituzione, da oggi, e non nel 2010, della Fondazione prevista dal decreto legge sui diritti tv. Da adesso, non nel 2010, vanno trovate le risorse, coinvolgendo tutto il mondo sportivo”.