FIRENZE, 15 NOV 2007 - L’apertura al leasing per la realizzazione degli appalti pubblici introdotto con la Finanziaria 2007, ha messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni un nuovo strumento per la realizzazione di infrastrutture: il leasing “in costruendo”. Le potenzialità, ma anche i rischi di un utilizzo non corretto di questa nuova opportunità sono stati analizzati in un incontro che si è svolto oggi a Firenze nella sede di Confindustria: “leasing in costruendo: opportunità e limiti del nuovo strumento”.
L’incontro è stato organizzato dalla Associazione Nazionale Costruttori Edili della Toscana. «Il leasing ‘in costruendo’ è un’opportunità di finanziamento per realizzare le cosiddette ‘opere fredde’», cioè quelle che non hanno un ritorno economico. «Questo nuovo strumento – continua Vincenzo Di Nardo, presidente del Comitato grandi infrastrutture dell’Ance – è potenzialmente in grado di venire incontro alle esigenze di bilancio, soprattutto delle amministrazioni locali, alle prese con le rigide regole del patto di stabilità.
«L’interesse che sta suscitando nelle pubbliche amministrazioni questa nuova possibilità – ha poi aggiunto – auspichiamo sia collegato alla possibilità di finanziare solo gli interventi infrastrutturali non in grado di generare flussi di cassa dalla erogazione ai cittadini del servizio pubblico, cui l’opera era stata preordinata, ‘spalmando’ nel tempo il pagamento dell’opera». Per certi aspetti, il leasing ‘in costruendo’ sarebbe del tutto simile a un “tradizionale” appalto di costruzione, e da questo si differenzierebbe solo per le modalità di finanziamento.
Per la pubblica amministrazione si tratterebbe di pagare un canone di disponibilità per un intervento realizzato da altri e che, alla fine del periodo, entrerebbe a far parte della proprietà piena dell’Ente.
