di Paolo Ciampi
Firenze- Ormai è in vigore da quasi due mesi, ma dai primi dati a disposizione non risulta che abbia comportato alcun rallentamento nelle dinamiche sugli appalti in tutto il territorio regionale. È questo uno dei dati che sono stati oggetto di valutazione e confronto nella giornata di studio che il governo regionale, assieme al suo Osservatorio sui contratti pubblici, ha deciso di promuovere oggi per illustrare tutte le novità sulla legge regionale 38/2007, cioè sulla legge che recentemente ha rinnovato in modo profondo la materia degli appalti.
Promossa nell’ambito dell’impegno per applicare nel migliore dei modi la nuova normativa, l’iniziativa è stata anche l’occasione per confrontarsi sulla realtà del mercato dei contratti pubblici in Toscana, in uno sforzo di analisi delle dinamiche e delle possibili evoluzioni.
«La legge 38 è legge a tutti gli effetti a prescindere dal ricorso del governo alla Corte Costituzionale – ha spiegato il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli – ma fin dall’inizio il governo regionale è stato perfettamente consapevole della portata di questa legge. Una legge che entra in una materia particolarmente complessa e delicata e che esige cambiamenti faticosi da parte di tutti, a partire dai responsabili delle stazioni appaltanti. Ma noi non abbiamo voluto fare una legge per poi abbandonarla a se stessa.
Come dimostra anche questa giornata di studio intendiamo mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari perché possa essere applicata in tutto il suo contenuto profondamente innovativo. Intanto ci conforta constatare che la dinamica degli appalti non sia stata affatto rallentata dalla nuova legge» Addirittura, i dati dell’Osservatorio segnalano un leggero incremento degli appalti. Nei 261 giorni dal primo gennaio al 17 settembre, data di entrata in vigore della nuova legge, sono stati infatti pubblicati 1.156 bandi, con una media giornaliera di 4,4 bandi.
Dal 17 settembre all’8 novembre i bandi sono stati invece 244 (116 solo nelle ultime tre settimane di ottobre), con una media salita al 4,7. «Ed è vero che bisogna anche tenere conto di un incremento a suo modo naturale quale quello che si registra in genere nell’ultima parte di ogni anno per spendere i fondi residui – spiega Gelli – però pare proprio che non ci sia stato un effetto di frenata sulle dinamiche dovuto alle incertezze per la nuova normativa. Appare comunque utile una giornata come quella di oggi anche alla luce del fatto che in alcuni nuovi bandi emergono ancora alcuni elementi di non completa comprensione delle novità introdotte dalla legge»
Quanto spende la pubblica amministrazione toscana in appalti, in forniture e servizi? Dati attendibili e aggiornati sono oggi assicurati dall’Osservatorio regionale sui contratti pubblici, che peraltro al momento dispone di dati relativi solo agli appalti di lavoro pubblici.
Per forniture e servizi si può fare invece riferimento a una stima Irpet del 2004. Partiamo da quest’ultima.
Beni e servizi
Sulla base dei dati Irpet ogni anno la pubblica amministrazione toscana spende per l’acquisto di beni e servizi circa 12,5 milioni di euro. La metà di queste risorse è utilizzata dagli enti pubblici territoriali, con un particolare rilievo della spesa da parte delle Asl e delle amministrazioni comunali.
Gli appalti
Negli ultimi sei anni (2001-2006) in Toscana sono stati aggiudicati 29.764 interventi per un importo complessivo di 5.547 milioni euro.
Pertanto, ogni anno abbiamo circa 5 mila aggiudicazioni per un importo di poco meno di un miliardo. Circa il 40 per cento di questa spesa è destinata all’edilizia sociale, come quella sanitaria e scolastica, il 35 per cento alle infrastrutture per i trasporti, il 20 per cento a quelle per l’ambiente e il territorio. Va ricordato che queste cifre non contemplano gli interventi realizzati dall’Anas e comunque gestiti fuori Toscana da amministrazioni nazionali. Nel 2006 si è registrato un incremento dell’8,4 per cento dell’importo aggiudicato: si tratta comunque di un incremento ottenuto solo con gli appalti di entità maggiore, cioè con quelli di valore superiore ai 15 milioni di euro.
Per gli altri appalti si è invece registrata una flessione.
Appalti e imprese toscane
Dal 2001 al 2006 le imprese toscane si sono aggiudicate il 43,1 per cento degli appalti, valore piuttosto basso a confronto con quello di altre regioni (in Lombardia, per esempio, si sale all’80 per cento). Va detto che nel 2006 è stato registrato un deciso incremento (52,1 contro il 38,5 dell’anno precedente). Ed è vero che molto di questo incremento si deve al fatto che un’impresa toscana si è aggiudicata l’appalto da 193 milioni di euro del tratto autostradale Prato-Lastra a Signa, ma si registra comunque una flessione degli importi sia delle imprese del sud (da 239 a 140 milioni) che di quelle del nord (da 178 a 155).
I tempi amministrativi
Il governo regionale dovrà senz’altro farsi carico anche di un impegno di semplificazione delle procedure, visto gli attuali tempi amministrativi medi.
Per i lavori di importo superiore ai 50 mila euro si parla infatti di una durata media delle fasi amministrative di 924 giorni, dall’incarico di progettazione all’aggiudicazione definitiva.