Pensare è la massima risorsa dell’uomo, e per quanto si diventi bravi, occorre sempre desiderare di essere migliori.
Di solito le uniche persone soddisfatte della loro capacità di pensiero sono quei “poveretti” che credono che il pensiero serva solo a togliersi il gusto di dimostrare che hanno ragione.
La maggior difficoltà che si incontra nel pensare è la confusione del cercare di fare troppe cose alla volta; emozioni, informazioni, logica, creatività, desideri si accavallano in noi, generando una gran dispersione di energie.
Questo è evidente nei dibattiti, nelle riunioni ed in qualunque circostanza in cui più persone si affannano in una discussione nel tentativo di esplorare un argomento, ma lo è altrettanto nel sistema decisionale di ogni singolo individuo.
Con la discussione si perde molto tempo e l’argomento non viene analizzato esaurientemente, perché, generalmente, ognuna delle parti è interessata alla difesa delle proprie posizioni; e la “confusione” dentro di noi, ed intorno a noi, aumenta.
Qualunque “discussione” noi si debba affrontare, qualunque problema si debba risolvere, qualunque piano strategico si debba predisporre, ci dovremo sempre confrontare con alcuni, se non con tutti, questi elementi:
• Fatti e dati oggettivi
• Interpretazione ed impatto emotivo
• Pro (perché si!)
• Contro (perché no!)
• Rischi
• Opportunità
• Priorità
• Soluzioni “scontate”
• Soluzioni “innovative”
Anziché affrontare la “questione” da un punto di vista meramente dialettico (come avviene il più delle volte, con risultati a dir poco sconfortanti), nel quale sentimenti, fatti, ragioni, desideri, ecc.
si mischiano, si confondono e confondono, dovremmo sospendere il giudizio, affrontando la “questione” con la voglia innanzitutto di conoscere e far conoscere, capire e far capire, ascoltando, domandando, descrivendo, al fine di creare una mappa chiara e leggibile (a tutti) al fine di facilitare il percorso di scelta e condivisione delle decisioni.
Andare oltre le proprie ragioni, affrontando i diversi punti, uno per volta, permette di separare le emozioni dalla logica, la creatività dalle informazioni, ecc.
dirigendo il nostro pensiero ad analizzare le questioni sul tappeto dalle diverse angolazioni (alcune delle quali meno familiari, ma non per questo meno utili) e fondendo le “diverse ragioni” in un’unica ragione.
Potremo così beneficiare di “pensieri” mirati ed efficaci, guadagnando tempo nelle decisioni, ed evitandone la perdita in controversie e discussioni sterili.
Quante più saranno le persone coinvolte in un processo decisionale, quanto più questo metodo si dimostrerà efficace, nel raggiungere in tempi “brevi e ragionevoli” i risultati che tali incontri si prefiggono.