E' destinata probabilmente a riaccendere polemiche, del resto mai sopite, la decisione della nazionale del Sud Africa di rugby, fresca del trionfo Mondiale a Parigi, di non sfilare a Soweto, la grande 'township' nera di Johannesburg. Lo ha comunicato Rayaan Adriaanse, responsabile dell'ufficio stampa della federazione. "Il programma iniziale è modificato per un problema logistico e di altre difficoltà temporanee. Avremmo voluto fare il giro di tutto il nostro paese, ma sfortunatamente non sarà possibile". Nei giorni immediatamente successivi al trionfo in Francia, la federazione rugby del Sudafrica aveva previsto una sfilata degli Springboks su un autobus a due piani, con la Coppa Webb Ellis, che a Soweto avrebbe dovuto tenersi venerdì, dopo quella nel centro di Johannesburg.
E' vivissimo in Sud Africa il dibattito razziale della nazionale sudafricana che, al contrario dei club, non deve sottostare alla legge sulle quote razziali (almeno sei neri in squadra, fra campo e panchina) ed è quindi composta, almeno nel XV iniziale di sabato scorso da 13 bianchi, due meticci e nessun giocatore di colore. La decisione di non sfilare a Soweto, dove i bianchi non sono particolarmente popolari, potrebbe provocare nuovi problemi. Mercoledì il presidente della commissione parlamentare sullo sport, Butana Khompela, era tornato a chiedere le dimissioni del ct Jake White accusandolo di razzismo ("parlo da tempo - aveva detto Khompela - dell'odio che White ha per noi").
White, ancora indeciso se rinnovare il contratto che gli scade il 31 dicembre, si è limitato a parlare di rugby giocato facendo sapere che porterà la miglior squadra squadra possibile (a parte du Randt che si è ritirato) nel mini-tour di due partite che i sudafricani giocheranno a novembre in Galles ed Inghilterra.