23 ottobre- Un viaggio indietro nel tempo grazie alla riscoperta dei sapori antichi con la manifestazione enogastronomica chiamata “Quinto Quarto”. È quello che la terza edizione di Chianti d’Autunno propone presentando le ricette antiche della cucina povera chiantigiana.
Un circuito di circa sessanta ristoranti dislocati in tutto il Chianti è pronto ad accogliere i viaggiatori con menù a tema e a prezzi promozionali.
Sarà questo uno dei momenti più importanti dell’evento che unisce una volta all’anno, dall’1 al 11 novembre, gli otto comuni del chianti senese e fiorentino: Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
Per dieci giorni si potranno gustare i piatti tipici della tradizione con menù a prezzi trasparenti, difficilmente disponibili negli altri periodi dell’anno. Il cosiddetto “Quinto quarto” è il quarto meno nobile del bovino (testa, interiora ecc.), quello che veniva scartato dopo la macellazione senza essere messo in commercio. Testa, coda, piedi e quasi tutte le interiora sono così diventati nel passato, insieme ad altri ingredienti “poveri” la base dei frugali pasti delle famiglie contadine.
Oggi, in un’accezione più ampia, “Quinto quarto” va alla ricerca dei piatti della tradizione rurale chiantigiani.
I menù vanno dai 14 ai 75 euro e vedono ricette tratte dal repertorio classico, come il “Cinghiale in umido” del ristorante “La Porta del Chianti” di Castelnuovo Berardenga o la “Trippa alla Fiorentina” a Greve in Chianti presso l’Enoteca Fuori Piazza.
A Radda in Chianti “La Bottega” offre il particolare “dolce della Gina”: nome che deriva dalla simpatica signora che ha inventato lo squisito dessert a base di uvetta, noci e rosmarino. “La Torre” di Castellina in Chianti, invece, prevede una gustosa promozione: ogni 10 commensali uno non paga e propone un prezzo speciale per 20 etichette di Chianti Classico (normale e riserva) abbinati al menù Quinto Quarto.
La terza edizione di Chianti d’Autunno permette, quindi, di gustare numerose varianti dai nomi sfiziosi e del tutto particolari.
Prima fra tutti la “trippa in inzimo” dell’“Antica Osteria di Vico” a Barberino Val d’Elsa; il “risotto d’altri tempi” de “La grotta della rana” e gli “gnocchi di ricotta su salmì di quaglia” della “Locanda il Gallo” nel comune di Greve in Chianti; la “braciola infinocchiata” del “Borgo Antico” e i Picchieri (fatti in casa) con ragù di stracotto” della trattoria “La Toppa” a Tavernelle Val di Pesa; il “polmone in umido” di “Casalta”a San Casciano Val di Pesa; i “pici sulla nana” di “Villa Albizi” a Gaiole in Chianti
Un percorso tra circa sessanta ristoranti e trattorie in compagnia di antiche ricette Chiantigiane, semplici e gustose, rivisitate con sapienza a fantasia.
Si tratta di un vero e proprio viaggio nella cucina tradizionale chiantigiana, nei suoi odori e nei suoi sapori. Gli amanti della buona tavola potranno, quindi, gustare i piatti storici, ancora attuali, di un posto unico al mondo: il Chianti.
Altro protagonista, per questa terza edizione di Chianti d’Autunno, sarà l’extravergine di oliva. Con “Oliovagando” si potranno visitare i frantoi e il convegno “Olio è Salute” permetterà di conoscere le virtù benefiche di questo prodotto indispensabile al nostro organismo.
Chianti d'Autunno è realizzato in collaborazione con il Consorzio Vino Chianti Classico e cofinanziato dall'Iniziativa Comunitaria Leader Plus, attraverso il Consorzio Eurochianti. L'evento è inoltre supportato da Provincia di Siena, Provincia di Firenze, Apt Siena, Apt Firenze,Confcommercio di Siena e Firenze, Confesercenti di Siena e Firenze, Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca di Credito Cooperativo di Monteriggioni.