Firenze - "L’ipotesi che si possa costruire una società civile al di là dei confini degli Stati nazionali capace di contribuire alla rinascita della politica su scala globale", rappresenta secondo la consigliera Daniela Belliti, la "proposta di ricerca più significativa" del libro di Debora Spini 'La società civile postanzionale', presentato oggi pomeriggio a Palazzo Panciatichi. "È un contributo importante - ha aggiunto la Belliti - in una fase come quella attuale di ridefinizione dei rapporti fra stati, cittadini e movimenti, che nascono intorno a tematiche di importanza globale".
Nel libro (Maltemi editore) si descrive l’avvento di una nuova società civile, quella dei network e delle reti, e il suo consolidamento rispetto al vecchio modello, maggiormente legato al contesto nazionale. Secondo questa visione, la tecnologia ha consentito di travalicare i confini nazionali dando vita a un’opinione pubblica globale, che si definisce attorno a problematiche transnazionali. Debora Spini è professoressa a contratto di filosofia sociale alla Facoltà di Scienze politiche 'Cesare Alfieri' dell’Università di Firenze.
Insegna anche political theory alla Syracuse University in Florence. Fra i suoi interessi di ricerca: la sovranità popolare dalla modernità alla globalizzazione, i diritti umani, l’identità e la legittimità nell’Unione europea. Alla presentazione erano presenti anche Sergio Caruso e Elena Pulcini dell’Università di Firenze e Stefano Petrucciani dell’Università 'La Sapienza' di Roma.