“Sunshine” è un testo trasgressivo e delicato al tempo stesso. In queste pagine William Mastrosimone ci racconta una favola postmoderna. L’incontro tra un principe azzurro in agrodolce e una giovane da salvare e redimere. Genova, città portuale di arrivi e partenze, con la sua anima malinconica e schiva, ma ricca e vivace è il luogo scelto per l’incontro in questa nuova traduzione, perché di Genova vogliamo l’aria, i colori, gli umori. Armando è un uomo forte, integro, duro, ma dolce.
Un uomo che si aggrappa al senso che ha voluto dare alla sua vita, nel tentativo di non scivolare nel mondo di Sunshine. E lo sguardo spaurito ma sapiente di Sunshine lo scruta con un candore sempre più irresistibile. Si colpiranno a vicenda senza pietà. Crudeltà e tenerezza convivono in una messa in scena in cui gli spunti comici faranno da contrappunto melodico ad una partitura amara e spigolosa, per i gemiti ed i sussulti di anime sbandate. Le scene sono di Alessandro Chiti: sue erano state anche le scene della bella versione del 1992 con la D’Abbraccio e De Rossi a Spoleto.