Il 55% dei titolari di attività produttive ritiene che l’investimento nel sistema della tramvia non sia giustificato. E il 67% degli operatori economici pensa che questo sistema di trasporto non risolverà i problemi di traffico di Firenze. Nello specifico, il 40% dice che non li risolverà per niente, mentre il 27% addirittura che li aggraverà. Il 78%, poi, non è d’accordo con la decisione di far attraversare piazza Duomo dalla linea 2.
È quanto emerge dal sondaggio ‘L’accoglienza della tramvia da parte delle attività economiche (commercio, artigianato, industria)', commissionato dal capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli all'Istituto 'Freni'.
I risultati sono stati illustrati ieri in Palazzo Vecchio da Mario Razzanelli e Vincenzo Freni, alla presenza di Antonio Catanese, presidente di Confartigianato, Antonio Mocenni di Confindustria e rappresentanti di Confcommercio.
Il 55% crede che i soldi investiti per la tramvia siano spesi male, mentre il 19% è dubbioso.
Solo per il 26% l’investimento è invece positivo. Particolarmente critica è stata la valutazione degli artigiani, mentre quella degli operatori industriali concede più spazio al dubbio. Nello specifico, la percezione più negativa si riscontra comunque tra gli associati alla Cna (70%), seguiti da industriali e Confesercenti col 51%, Confartigianato col 46% e Confcommmercio col 41%.
Nella percezione prevalente degli operatori economici il contributo al miglioramento della mobilità da parte del sistema della tramvia per combattere i problemi del traffico a Firenze risulta decisamente contenuto.
Solo il 17% del campione interpellato si dimostra ottimista, mentre il 67% degli operatori economici è convinto che non li risolverà. Un operatore economico su quattro (27%) crede che la realizzazione del sistema della tramvia aggraverà addirittura i problemi di circolazione che affliggono Firenze creando ulteriori intralci alla mobilità.
Sono gli operatori economici del comparto artigiano quelli più scettici nei confronti del sistema tranviario. Ma l’aspetto che lascia più increduli gli operatori è il fatto che la linea 2 passerà in piazza Duomo, a ridosso del Battistero e della cattedrale di Santa Maria in Fiore.
Una valutazione di segno critico è stata espressa da quasi l’80% degli intervistati. E anche buona parte dei favorevoli alla tramvia disapprova l’attraversamento. I più critici nei confronti di questo percorso sono gli operatori del comparto dell’artigianato (84%) mentre fra quelli del commercio i contrari si attestano al 70%. In effetti l’atteggiamento dei commercianti (specie quelli del centro storico) mette in risalto una criticità più contenuta (anche se pur sempre largamente maggioritaria).
Riguardo poi alla tesi che vede nella tramvia un elemento di modernizzazione della città, il 73% ritiene quest’idea errata contro il 27% di favorevoli. Solo un intervistato su 4 pensa che tornare alla tramvia voglia dire rendere più moderna Firenze. Interessante anche la valutazione del “clima” all’interno del quale le opinioni vengono espresse. Per questo abbiamo indagato anche l’opinione cosiddetta ‘eteroriferita’, quella cioè quella attribuita a colleghi e sodali di lavoro. E anche in questo caso si riscontra un’ampia preponderanza delle opinioni sfavorevoli.
Quasi il 80% pensa che le categorie economiche siano in larga parte contrarie alla tramvia. Da notare che è nel Quartiere 5 e nel Quartiere 4 – cioè in quelli che hanno subito o che stanno per subire i cantieri -, che il clima nei confronti della tramvia risulta particolarmente sfavorevole.
E per quanto riguarda l’impatto della tramvia sulle attività economiche? Solo il 33 % avrà delle conseguenze dalla costruzione della tramvia. Tra questi, il 67% ritiene che la tramvia avrà ripercussioni negative sulla propria attività lavorativa, mentre il 33 % ritiene di avere dei benefici.
Per più i due terzi degli intervistati la tramvia risulta ininfluente sull’attività, sia perché distante dal tracciato della tramvia, sia per la tipologia.
Questo dato mette in rilievo il fatto che la contrarietà alla tramvia è fortissima non solo da chi ne è toccato direttamente ma anche tra coloro che esercitano un attività economica che non dipende o sia al di fuori del percorso.
«Sono i cittadini che non sono d'accordo con la tramvia, e ogni giorno che passa sono sempre di più quelli che comprendono come quest'opera non risolva assolutamente il problema traffico». E' quanto sostiene il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi secondo il quale che la soluzione al traffico «è solo un sistema di trasporto su rotaia ma interrato almeno nel tratto cittadino».
«Ogni convoglio, ogni tre minuti, trasporterà 200 persone al massimo - ha ricordato l'esponente del centrodestra - questo vuol dire che ogni ora al massimo verranno trasportate 4.000 persone. Ma a Firenze ogni giorno ci sono 1milione di spostamenti con l'auto: la stessa amministrazione ha dichiarato che con la tramvia il traffico diminuirà del 15%». Secondo Toccafondi, che ha ribadito «tutta la nostra contrarietà alla tramvia», sostiene che «la soluzione al traffico privato non può essere quella del tram perché visti i numeri delle persone trasportate, non potrà mai essere l'alternativa all'auto o al motorino».
«Se si vuole affrontare il problema traffico - ha concluso il vicecapogruppo di Forza Italia - occorre affrontarlo come area metropolitana allargata. Perché chi lavora a Firenze arriva dai Comuni della piana e dall'area pratese così come dalla Valdisieve, dal Mugello come dall'empolese. Per questo ribadiamo che la soluzione è solo un sistema di trasporto su rotaia ma interrato almeno nel tratto cittadino».