di Agostino Fragai, Assessore alle riforme istituzionali e alla partecipazione dei cittadini
La giunta regionale ha approvato il 30 luglio 2007 la proposta di legge sulla partecipazione, che a settembre comincerà il suo iter in Consiglio regionale per essere approvata entro dicembre. Una buona notizia e un auspicio con cui ho deciso di inaugurare questa newsletter, che si propone di diventare un nuovo filo diretto, mensile, tra la Regione e i suoi cittadini, tra l’ente e i rappresentanti delle altre istituzioni, tra la giunta e le associazioni sul territorio.
La Toscana ha una tradizione consolidata in materia di concertazione, qui i cittadini sono stati informati e consultati anche in passato. Ma le nuove sfide con cui siamo chiamati a misurarci richiedono una più elevata e diffusa consapevolezza collettiva e un più alto e maturo coinvolgimento: per alimentare un proficuo rapporto tra cittadini e istituzioni: per trovare un antidoto alla crisi della politica e dei partiti, per il bene delle democrazia, per fare prima e meglio. Per questo, nel 2005, abbiamo deciso di scrivere, con i cittadini, una legge sulla loro partecipazione alle decisioni delle istituzioni.
Una legge che coniughi assieme democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa. Per scrivere la legge toscana sulla partecipazione, la prima in Italia di una Regione, ci siamo ispirati alle esperienze della Francia, del nord Europa e della tradizione anglosassone. In Francia c’è il debat public: si discutono i progetti delle grandi opere e una Commissione nazionale, indipendente, ha sei mesi di tempo per elaborare una proposta condivisa. In Australia e negli Stati Uniti esistono le giurie di cittadini e i town meeting, dove grazie alle nuove tecnologie tutti possono intervenire e non solo ascoltare.
In Inghilterra esistono i cosiddetti laboratori di progettazione partecipata.
In Toscana vogliamo fare altrettanto, utilizzando noi questi strumenti e incentivando le amministrazioni locali a ricorrervi facendo della partecipazione, sinonimo di democrazia, una pratica quotidiana e ordinaria di governo in tutti i settori e a tutti i livelli. Tutti devono essere ascoltati. Vogliamo dare a cittadini e residenti la possibilità di partecipare alla discussione, portare il loro contributo e proporre miglioramenti.
Il dibattito aiuterà così anche noi amministratori a decidere in modo più consapevole. Leggiamo spesso di progetti, grandi e piccoli, avviati e poi bloccati per la protesta delle comunità interessate. Quello che vogliamo fare è aprire il confronto prima della realizzazione di un’opera, con il massimo di trasparenza, discutendo apertamente e anche polemicamente. Vogliamo costruire processi decisionali più partecipati e condivisi, e quindi più rapidi ed efficaci. Risparmieremo così tempo e denaro e non daremo spazio alla politica del rinvio, che di fatto è la negazione della democrazia.
Sperimenteremo la legge per cinque anni, poi verificheremo i risultati.
Anche in questo la proposta dimostra il suo carattere innovativo e sperimentale. Nel frattempo questa newsletter ci aiuterà a dialogare, come il blog on line sulla partecipazione che abbiamo attivato. Il confronto non si chiude infatti adesso, con l’approvazione della legge.