Firenze – “E’ utile e necessario istituire in Toscana un grande Museo della libertà, che segnali tutti gli eccidi di civili ma anche ciò che gli alleati e coloro che dettero vita alla Resistenza hanno fatto per permetterci di riconquistare la libertà”. Questa la proposta che lancia il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, che domenica 26 agosto alle 11,20 parteciperà alle celebrazioni per ricordare l’eccidio del Padule di Fucecchio, avvenuto il 23 agosto 1944 e che costò la vita a 175 civili inermi, tra i quali 62 donne e anche un bambino di soli 5 mesi.
“Allo stesso tempo – aggiunge Nencini – dobbiamo lavorare affinché la Toscana sia ingenita della medaglia d’oro alla Resistenza”.
La proposta del Museo della libertà si inserisce nel solco del lavoro di ricerca e degli appuntamenti che il Consiglio regionale ha realizzato in questi anni per coltivare la memoria degli anni bui della dittatura fascista e dell’occupazione nazista, costellata di stragi di civili, e di coloro che combatterono per riconquistare la libertà. In questo solco si collocano la celebrazione del Giorno della memoria, la partecipazione alle commemorazioni degli eccidi avvenuti in Toscana (Sant’Anna di Stazzema, Niccioleta e il Padule di Fucecchio solo per citarne alcuni), l’impegno – anche in sede giudiziaria – per aprire “gli armadi della vergogna”, il lavoro di coinvolgimento delle scuole affinché non si smarrisca il ricordo di una tragedia nella quale affondano le radici della nostra democrazia e della nostra libertà.
“In questo senso la memoria diventa un dovere assoluto – prosegue Nencini -, l’unica fiaccola che può illuminare le menti e guidare un percorso di pace. Dunque, la memoria non solo come ricordo ma come costruzione continua contro il male”.
La proposta di insignire la Toscana della medaglia d’oro per la Resistenza era invece stata lanciata alcuni mesi fa da Nencini, davanti all’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, in occasione della commemorazione dell’eccidio di Niccioleta.
“Abbiamo avanzato la richiesta – spiega il presidente del Consiglio regionale - convinti che questo riconoscimento sia un dovere delle Istituzioni, per il numero delle stragi subite, per il numero dei civili che si impegnarono e pagarono per la libertà, per quanti operarono e liberarono questa terra grazie all'aiuto degli Alleati. E su questo stiamo lavorando intensamente insieme con il professore Ivano Tognarini dell’Istituto storico della Resistenza e con il prefetto di Firenze Andrea De Martino”.