Non demordono “I Ragazzi della Leonardo”. La scuola in cui hanno studiato, e nella quale alcuni di loro sono tornati a insegnare, è un bene troppo prezioso per la città di Firenze, e non meritava un trasferimento dal Comune allo Stato così frettoloso, poco trasparente, persino intempestivo per i tempi (balneari) in cui si è deciso di attuarlo.
L’associazione degli ex studenti dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci riafferma oggi con vigore le ragioni e la qualità di una tradizione che in ogni caso converrà tutelare e rafforzare.
La ricchezza e le peculiarità dell’offerta formativa, il rapporto pedagogico fertile e originale con la cultura artigianale e industriale dell’area fiorentina, lo scambio creativo e produttivo col territorio, con le istituzioni locali e con gli organi decentrati dello Stato, il ruolo sociale giocato come avamposto per la crescita culturale anche di ragazzi provenienti da famiglie non abbienti, la stabilità del corpo docente, la continuità didattica, i percorsi didattici integrati tra istituto tecnico e professionale, la qualità urbanistica e architettonica del campus di Rifredi rappresentano un patrimonio materiale e intellettuale di pratiche, conoscenze e competenze - accumulato in 107 anni - che non deve essere disperso.
La Leonardo da Vinci è da decenni, di fatto, un Polo tecnico-professionale, dotato di autonomia, progettualità e produttività.
Con questa “Leonardo”, e col suo manifesto-appello indirizzato al Sindaco del Comune di Firenze, ai Presidenti delle Province di Firenze e Prato al Presidente della Regione Toscana e al Ministro della Pubblica Istruzione, si sono schierati nelle ultime settimane numerosi qualificati esponenti della cultura, delle istituzioni e dell’economia (in allegato un primo elenco delle adesioni pervenute), con una gamma di motivazioni la cui ampiezza è sintomo dell’interesse che questa scuola riveste in tanti settori della società civile e del tessuto imprenditoriale dell’area fiorentina.
Forti di questo consenso vario e articolato, “I Ragazzi della Leonardo” hanno voluto accompagnare già il primo passo di una statalizzazione non condivisa e non partecipata, e cioè la firma a Palazzo Vecchio della convenzione fra il Comune di Firenze e il Ministero della Pubblica Istruzione, con un atto non solo simbolico: la consegna (lettera in allegato) nelle mani del ministro Giuseppe Fioroni, a Palazzo Vecchio, delle adesioni pervenute al manifesto-appello per la costituzione di un nuovo Polo Tecnico Professionale che preservi e valorizzi la secolare esperienza educativa, didattica, tecnica e scientifica della Leonardo.
L’Associazione intende adoperarsi affinché i propositi qui espressi per il futuro della Leonardo da Vinci si concretizzino negli atti che verranno stipulati tra le varie amministrazioni.