Ancora errori ai danni della Toscana sul sito Italia.it, il portale nazionale del turismo già oggetto di polemiche, voluto dall'ex ministro dell'Innovazione Lucio Stanca e realizzato da IBM Italia.
Una interpellanza «in merito alla correzione della pagina web dedicata da Italia.it agli aeroporti toscani» è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Enrico Bosi. In particolare, l'esponente del centrodestra chiede di sapere «quali misure intenda adottare presso l'AdF spa per inoltrare formale protesta alla Presidenza del Consiglio in merito ai superficiali e scorretti contenuti del sito web denominato "Arrivare in aereo" che stanno creando danni a turisti e uomini d'affari».
«Su tale sito - sottolinea Bosi - si ripropone l'errore di identificare gli scali di Pisa e Peretola come aeroporti di Firenze. Ciò determina un "pasticcio" informativo ed una confusione analoga a quella che era stata prodotta con l'adozione di un codice unificato per entrambi gli scali, come se fossero la stessa cosa». «Come se non bastasse - si legge nell'interpellanza - nella consultazione dei voli internazionali proposti alla voce "Firenze Peretola" dei 18 disponibili ne vengono correttamente indicati solo due (Londra Gatwick di meridiana e Parigi CDG di Air France/Alitalia), che tre collegamenti - Amsterdam, Barcellona e Madrid di Meridiana - non sono segnalati immediatamente ma solo tramite combinazioni di ricerca e che gli altri 13 voli non sono nemmeno riportati.
In molti collegamenti le varie destinazioni sono offerte solo tramite i vettori Alitalia con assurdi giri di scali intermedi, come quello Tirana-Roma-Milano-Firenze. E nell'indicazione di alcune tratte aere con partenza dall'estero si parla di voli low cost con scali intermedi per Pisa, ma si tace ad esempio sull'esistenza di un volo diretto Bruxelles-Firenze».
Critiche sui contenuti del sito erano giunte non solo da esperti informatici ma un po' da tutti gli utenti che hanno confrontato i contenuti del sito con quelli presenti in analoghi portali di altri Paesi europei.
Difficoltà nel caricamento delle pagine, problemi nella gestione dei contenuti ed alcuni errori hanno destato scalpore. Problemi in parte già risolti, mentre rimangono forti le polemiche sul finanziamento del progetto. Uno stanziamento cospicuo di fondi e difficilmente giustificabile. Ben 45 milioni di euro sono stati spesi per la progettazione della piattaforma e la gestione dei contenuti. Cifra che si va ad aggiungere ai 100.000 euro già spesi per la sola ideazione del logo.