Inizieranno lunedì 14 maggio e dureranno un anno circa i cantieri per i lavori propedeutici alla realizzazione della tramvia in via di Novoli. Si parte con indagini con il georadar, controlli in materia di vibrazioni e sondaggi. Ma è partita anche la raccolta firme per il referendum sulla linea 2 della tramvia, quella che collegherà Peretola a Piazza della Libertà.
Dureranno un anno circa i cantieri per i lavori propedeutici alla realizzazione della tramvia in via di Novoli.
Si tratta del primo intervento relativo alla seconda linea tranviaria, quella che collega l'aeroporto Vespucci a piazza della Libertà passando per il centro storico. Il percorso si snoda per 7 chilometri e mezzo e prevede 19 fermate (inclusi i capolinea). Tornando ai lavori, questi consisteranno nello spostamento dei sottoservizi e nella riqualificazione urbanistica prevista dal progetto della tramvia: si tratta del ridisegno dei marciapiedi, delle aree di sosta e delle corsie destinate al traffico veicolare; e ancora della piantumazione degli alberi e negli altri interventi di riqualificazione urbana.
L'intervento prevede infatti che l'area dove passerà la tramvia sarà completamente ridisegnata già nella prima fase dei lavori, in modo tale che successivamente dovranno essere collocati soltanto i binari e gli altri apparati tecnologici. I lavori dureranno un anno circa e si svolgeranno a scacchiera, andando a interessare in fasi successive via di Novoli nel tratto compreso fra via Torre degli Agli e via Stradella.
Nello specifico, i primi tre mesi i cantieri interesseranno via di Novoli fra via Ulivelli e circa la metà del tratto compreso tra via Baracchini e via Torre degli Agli, praticamente all'altezza dell'edificio militare della direzione artiglieria.
Per quanto riguarda la circolazione, i cantieri saranno organizzati in modo tale da garantire comunque sempre due corsie per senso di marcia. Con un'unica eccezione: il primo mese di lavori, da metà maggio a metà giugno, nel tratto fra via Torre degli Agli e via Baracchini saranno disponibili due corsie in direzione centro città ma soltanto una per i veicoli diretti verso l'autostrada. Altri momenti critici dal punto di vista della circolazione sono previsti in occasione delle chiusure dell'incrocio tra via di Novoli e via Torre degli Agli (in estate) e dell'intersezione fra via di Novoli e via Toscana (in autunno).
Questi due provvedimenti sono necessari per effettuare i lavori ai sottoservizi e saranno contenuti in un periodo molto limitato di tempo (2-3 settimane). Nel corso dei lavori i cantieri saranno organizzati in modo tale da garantire l'accesso alle abitazioni, ai passi carrabili e alle attività commerciali. L'intervento di via di Novoli è oggetto anche di un depliant che, insieme a un pieghevole sui progetti della seconda e della terza linea tranviaria, sarà distribuito a tutte le famiglie fiorentine (stampate 185mila copie di ognuno).
"Matulli se ne frega completamente della città e dei suoi cittadini. I saggi hanno dichiarato ammissibile il referendum consultivo sulla linea 2. E lui cosa fa? Presenta l'avvio dei lavori della seconda linea della tramvia in via di Novoli -Così il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli, che aggiunge- Il vicesindaco avrebbe dovuto aspettare che i cittadini si pronuncino su un’opera tanto importante. Ma il concetto che Matulli ha della partecipazione democratica è piuttosto strano.
Per lui infatti partecipazione significa imporre ai cittadini decisioni prese da pochi. Invece di presentare i lavori che bloccheranno anche via di Novoli – conclude Razzanelli, - il vicesindaco farebbe bene a farci capire come regolerà i flussi di traffico in via dello Statuto quando ci sarà la tramvia, visto che il suo collaboratore, l’ingegner Mantovani, non è stato in grado di dircelo".
«Venerdì scorso, alle 8 di mattina - ha spiegato Razzanelli - l'ingegner Marcello Bonacchi si è recato alla sede Quartiere per firmare ma un usciere ha detto che non ne sapeva nulla.
Anche un'impiegata, interpellata telefonicamente, ha spiegato che non esserne a conoscenza e che, comunque, "Loro sono per la tramvia". Il cittadino ha sottolineato di essere certo che i moduli per la raccolta delle firme ci fossero: così l'impiegata l'ha messo in contatto telefonico con un'altra funzionaria, in Palazzo Vecchio, che ha confermato che c'era veramente una raccolta di firme. Poco dopo, scusandosi per l'equivoco, una terza impiegata ha annunciato all'ingegner Bonacchi che anche al Quartiere 4 si poteva sottoscrivere il referendum ma che l'ufficio relazioni con il pubblico apriva alle 9.00».
«Quando, finalmente, stava per firmare gli appositi moduli - ha aggiunto il capogruppo dell'UDC - al cittadino è stato fatto notare che il suo documento, ovvero la patente auto, non era idoneo ma era necessario il passaporto o la carta d'identità. L'ingegner Bonacchi è tornato a casa, ha preso il passaporto ed è tornato alla sede del Quartiere. Un'operazione che, almeno in teoria, doveva durare pochi minuti e che invece si è trasformata in un vero e proprio tour de force, durato alcune ore».