«La tramvia servirà solo a dissanguare le casse comunali mentre il micrometrò sarebbe costato meno». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli commentando la notizia secondo la quale «il terreno lungo il percorso della linea 1 è cedevole, non reggerebbe il peso delle rotaie e che è necessario uno strato di rinforzo». «Il Comune di Firenze - ha spiegato l'esponente del centrodestra - si è impegnato a pagare, a partire dal primo gennaio 2008, al gestore della tramvia 700mila euro per ogni mese di ritardo nella consegna della linea 1.
Ma qui si parla già di una partenza nel 2009 che, tradotto in cifre nelle vecchie lire, significa oltre 20miliardi di penale. E poi, il Comune sempre per la stessa linea pagherà al gestore 7milioni di euro all'anno, a fronte di un incasso dell'Ataf, per le linee 15 e 16, di 500mila euro. La differenza di sei milioni e mezzo la pagheranno i fiorentini. E lo stesso vale per le altre due linee ancora da costruire. Alla luce delle novità emerse, e dei lavori e delle modifiche in corso - ha concluso Razzanelli - le linee della tramvia verranno a costare quanto la micrometropolitana progettata dall'università di Firenze.
E Matulli non si strappi i capelli. Lo sa benissimo che si tratta di un progetto nato male fin dall'inizio. Pensi piuttosto a stopparlo perlomeno per le linee 2 e 3, e completi i lavori sulla 1 aggiungendo un 'ramo' di collegamento all'ospedale di Torregalli». Questo il testo dell'intervento dei consiglieri di Rifondazione Comunista: «Chiediamo uno scatto di reni perché si sta mettendo a rischio la stessa realizzazione della tramvia: sono inaccettabili ritardi nei cantieri non per motivi imprevisti e imprevedibili ma per insufficienza e approssimazione nelle fasi di progettazione.
Il tavolo dell'Unione dovrà praticare efficacia ed efficienza per fronteggiare la situazione che oggi si aggrava con la notizia, non smentita, che sarà necessario costruire una soletta di calcestruzzo sotto i binari della linea 1. Il documento recentemente approvato dal comitato politico di rifondazione comunista, che certamente non è rimasto chiuso nelle segrete stanze, riguardo alla costruzione della tramvia partiva dalla presa d'atto di una gestione " a vista" delle fasi di realizzazione, tali da aver generato negli anni sfiducia assoluta di gran parte della cittadinanza verso un'opera importante per il futuro della città.
La mancanza di approfondimenti su tutti i punti critici e la verifica dei tracciati, la progettazione affidata a due diversi soggetti, in sostanza la mancanza di un punto di raccordo complessivo che fosse punto di responsabilità nelle scelte e di riferimento per la Giunta, il Consiglio e la cittadinanza sono denunce che con parole diverse abbiamo sollevato negli anni, a partire da quando contestammo il tracciato della linea 1 che ha trascurato deliberatamente di servire l'ospedale Torregalli per attestarsi in una zona di nuova espansione.
Tuttavia Rifondazione Comunista ha valutato l'emergenza sanitaria nella nostra città e nei comuni della piana una priorità assoluta per affrontare la quale l'affermazione, non ideologica, del trasporto pubblico locale quale fattore determinante del miglioramento della qualità dell'aria impone in tempi brevi la messa a punto di un sistema intermodale che disincentivi e penalizzi il trasporto privato su gomma e ne costituisca reale alternativa. L'allarme per le morti dovute all'inquinamento, primo ma non esclusivo, quello derivante dalla mobilità, il superamento dei limiti oltre il numero massimo consentito, confermato anche nelle recente relazione di Arpat sull'andamento del 2006, determina anche la nostra ferma opposizione al cosiddetto tubone, circonvallazione nord, attrattore di ulteriore traffico, e l'opposizione netta all'inceneritore nella Piana.
Ma su Firenze la realizzazione della tramvia è, allo stato attuale, l'unico intervento realizzabile che possa consistentemente ridurre il traffico privato e premessa per un sistema intermodale su ferro. Su questa base nella seduta del Consiglio comunale dedicata alla mobilità lo scorso dicembre abbiamo sottoscritto un documento con la maggioranza che ha dato vita ad un tavolo di interlocuzione diretta con la Giunta, accettando il gravoso nonchè scomodo compito per una forza di opposizione di collaborare a migliorare un progetto e la sua realizzazione, ricucendo anche un rapporto con la città venuto meno proprio in conseguenza della "navigazione a vista".
Giorni fa questo tavolo ha trasmesso un documento alla Giunta nel quale si evidenziano le criticità e le basi sulle quali si deve riassestare il percorso futuro. Oltre le criticità dei tracciati, dunque, la contestuale progettazione di parcheggi scambiatori, la progettazione di linee Ataf di adduzione al tram, l'intermodalità tram/ferrovia, la risistemazione dei rioni attraversati dal tram sono i punti su cui si chiedono risposte insieme alla necessità inderogabile di andare a costituire un'agenzia unica della mobilità che possa tenere insieme le complessità del quadro descritto.
I problemi che ora emergono sulla costruzione della linea 1 relativi alla necessità di consolidare la base stradale di posa dei binari confermano tragicamente l'approssimazione professionale e politica con la quale si continua a governare questa situazione difficile. Per noi non esistono automatismi, né mezze verità: esiste l'urgenza di portare a compimento il progetto di realizzazione del tram e dell'intermodalità, e di voltare pagina perché a rischio si sta mettendo la stessa realizzazione della tramvia; esiste l'urgenza che questo tavolo, composta da noi e dai gruppi consiliari della maggioranza ottenga in tempi brevi un ben diverso impegno dell'esecutivo».
(mr)