Scarperia 2 MAGGIO 2007- Il rischio frane in Italia sarà l’argomento centrale del penultimo appuntamento, a Scarperia nel Palazzo dei Vicari, con il ciclo di seminari sulle scienze della terra dal titolo “Vulcani, terremoti ed altri grandi fenomeni naturali”, organizzati dal comune di Scarperia con la collaborazione del CNR, dell’Università degli Studi di Firenze-Dipartimento di Scienze della Terra, con il coordinamento scientifico del Dottor Giacomo Corti e il contributo della Dottoressa Chiara Del Ventisette e del Dottor Domenico Montanari.
“Dal Vajont a Monte Beni: il rischio frane sul territorio italiano”, questo il titolo dell’incontro, è previsto per venerdì , 4 maggio, alle 21 nel Palazzo dei Vicari relatore sarà il professor Nicola Casagli del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze”.
Proprio ieri il quotidiano La Nazione annunciava l’entità del danno ambientale provocato dalla TAV in Mugello (fino a 1174 milioni di euro) secondo la valutazione fatta dai periti della Procura.
Vi si legge di una "diminuzione definitiva di valore economico attribuito dalla collettività alle risorse ambientali interessate" e i danni vengono quantificati in ben 1174 milioni di euro che le imprese dovranno risarcire al termine del processo alle comunità locali. Ma nessuno potrà mai restituire alla sua condizione originaria un territorio privato di più di venti fra fiumi e torrenti, cinque acquedotti, quarantacinque pozzi e settantatre sorgenti. Durante i lavori sono stati drenati dalle falde non meno di 150 milioni di mc d'acqua.
L’intera cantierizzazione TAV in territorio toscano è sottoposta dal febbraio 2004 a un processo penale presso il Tribunale di Firenze, nel quale è parte civile l’associazione ecologista indipendente Idra, che con una lettera aperta ha voluto informarne subito i cittadini del Piemonte che si battono contro la devastazione paventata come conseguenza del progetto Alta Velocità Torino-Lione.
Di questa devastazione Unaltracittà/Unaltromondo chiede conto alle istituzioni. Dov'erano la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, i Comuni interessati, la Comunità Montana? E' stato istituito un Osservatorio ambientale, cosa osservava, mentre questo scempio veniva perpetrato giorno dopo giorno? Eppure segnalazioni e denunce ne sono state fatte, la stessa inchiesta che ha prodotto i risultati odierni va avanti da anni.
Non si poteva non sapere, si è scelto di far finta di niente sacrificando un territorio agli interessi di una manciata di imprese e di cooperative amiche. E' per questo che Unaltracittà/Unaltromondo chiede una moratoria immediata sul processo progettuale del tunnel fiorentino e una forte pressione affinché Regione Toscana, Provincia di Firenze ed enti locali interessati pretendano il risarcimento dei danni dalle imprese che hanno devastato il territorio nel Mugello.