Sulla base della testimonianza di presunte vittime, che a partire dal 2004 hanno denunciato i fatti scrivendo alla Curia e al Papa, la procura di Firenze ha aperto un'inchiesta, con l'accusa di abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori, nei confronti del sacerdote Lelio Cantini, 84 anni, fino a settembre 2005 parroco della 'Regina della Pace'. Con la complicità di una donna “veggente”, le cui visioni di Gesù servivano alla selezione degli “eletti”, Cantini avrebbe imperversato per tre decenni.
Sino ad oggi le vittime di Cantini avevano ottenuto soltanto qualche incontro con l’allora arcivescovo Silvano Piovanelli, con l’arcivescovo Ennio Antonelli e con l’ausiliare Claudio Maniago.
Ma il risultato era stato solo il trasferimento del parroco in un’altra parrocchia della diocesi nel settembre 2005, cioè ben 20 mesi dopo gli esposti, motivato ufficialmente “per motivi di salute”. “Non vogliamo sentirci domani chiedere conto di un colpevole silenzio”, hanno spiegato il 13 ottobre 2006, al papa Benedetto XVI che aveva ricevuto il 2 aprile in udienza l'arcivescovo di Firenze. I parrocchiani nella missiva parlavano di “iniquo progetto di dominio sulle anime e sulle esistenze quotidiane” e lamentano come a “quasi due anni” dall’inizio delle denunce dalla Chiesa fiorentina non fosse ancora arrivata né “una decisa presa di distanza” dai personaggi coinvolti nella vicenda né “una scusa ufficiale” e neppure “un atto riparatore autorevole e credibile”.
Alla loro missiva ha risposto il cardinale Camillo Ruini, pur impegnato nella lotta contro la laicità dello Stato italiano, annunciando che il parroco il 31 marzo aveva lasciato la diocesi.