Primo passo per intitolare una strada della città a padre Ernesto Balducci. E' stata approvata questa mattina in commissione toponomastica la proposta presentata dal capogruppo della Margherita Rosa Maria Di Giorgi per «onorare la memoria di un sacerdote, insegnante e scrittore che credeva nei valori della solidarietà, della pace e della non violenza. Abbiamo anche proposto il luogo da dedicare - ha spiegato Rosa Maria Di Giorgi - una strada all'interno dei nuovi insediamenti di Novoli, contigui all'università e alla facoltà di scienze politiche.
Si tratta di una scelta motivata dal fatto che Padre Balducci rappresenta ancora un punto di riferimento per le giovani generazioni grazie alla sua visione utopica di un mondo aperto e solidale in cui ci sia rispetto tra in popoli e per l'ambiente. La sua lezione sulla laicità della politica rispetto alla professione di fede è sempre più attuale: ogni cultura, ogni concezione dell'uomo, sia pure di diversa provenienza, deve trovare sintesi nella forma del dialogo per l'affermazione dell' "uomo planetario", l'altra grande intuizione di padre Balducci, e della cultura della pace.
Non dimentichiamoci - ha aggiunto la capogruppo della Margherita - che Balducci recuperò la lezione di Giorgio La Pira nella visione di Firenze città operatrice di pace con i convegni della rivista "Testimonianze" degli anni Ottanta dal titolo "Se vuoi la pace, prepara la pace". Balducci poi ha sempre richiamato alla necessità che le città del mondo siano in grado di poter accogliere tutte le diversità e siano veramente di tutti stringendo in una solidarietà unica uomini di diversa memoria.
Insieme al suo amico, l'architetto Giovanni Michelucci - ha concluso Rosa Maria Di Giorgi - padre Balducci, nel fascicolo monografico di "Testimonianze" uscito nel 1965, si occupò anche della forma urbanistica che doveva assumere Firenze: una "città senza mura", intesa come spazio continuo, percorribile da tutti, senza recinzioni e barriere che implicano divisione». Anche Forza Italia intanto chiede di ntitolare all'ingegner Luigi Nervi il piazzale di Maratona.«Il primo lavoro di Nervi che desterà interesse a livello internazionale - ha ricordato Pieri - è proprio lo stadio a Campo di Marte, ora intitolato ad Artemio Franchi.
Ma Nervi rimane uno dei importanti progettisti italiani del Novecento: nel 1964, ad esempio, Papa Paolo VI lo incaricò della costruzione della nuova aula per le udienze in Vaticano, tuttora nota come Sala Nervi. L'assessore allo sport Eugenio Giani e la commissione hanno apprezzato questa richiesta - ha spiegato il consigliere di Forza Italia - ora lavoreremo di concerto per rendere concreta la mia proposta».(mr)