di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo
Viale Belfiore e Via Arnoldi sono solo gli ultimi esempi di una politica urbanistica sbagliata e di una gestione fallimentare del territorio che rendono necessarie e inderogabili le dimissioni dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi.
La vicenda dell' architetto Nouvel e del progetto nell'area ex Fiat di viale Belfiore è incredibile per la mancanza di controllo e l'indeguatezza di Biagi, che ha dichiarato di ignorare il cambiamento del progetto e la rottura fra l'architetto e la Baldassini-Tognozzi, rendendo così l'edificazione in corso diversa da quella approvata a suo tempo dal consiglio comunale.
Era già successo per la caserma dei carabinieri di Castello, quando anche allora Biagi aveva affermato di non sapere del blocco del cantiere e del contenzioso fra la costruttrice Baldassini e lo Stato.
La sentenza del Tar sul caso di via Arnoldi rende giustizia a quei cittadini che da mesi si sono battuti per impedire un illegittimo episodio di cementificazione di un´area di pregio protetta da numerosi vincoli paesaggistici e ambientali.
Le vicende di via Arnoldi e di viale Belfiore denunciano ancora una volta l'improvvisazione, l'assenza di trasparenza, lo scollamento con i bisogni della città, di un assessore insensibile e sempre al centro di scelte e di atti relativi alla gestione del territorio che sono risultati come minimo discutibili: dalla vicenda del ex-Panificio Militare a quella del piano di recupero di San Salvi, dall'operazione Castello a quella del parcheggio interrato della Fortezza da Basso, fino alla clamorosa bocciatura "politica" e culturale del Piano Strutturale che viene riscritto a distanza di quasi tre anni dalla sua adozione.
Chiediamo infine il blocco del cantiere di viale Belfiore, finchè non sia stato verificato e accertato che il progetto attuale sia conforme a quello dell'architetto Jean Nouvel e approvato dal Consiglio Comunale nel maggio 2005.