Vicenda via Maso Finiguerra: il Consiglio di Stato da' ragione al Comune

Redazione Nove da Firenze
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11 novembre 2006 22:58
Vicenda via Maso Finiguerra: il Consiglio di Stato da' ragione al Comune

Firenze, 11 Novembre 2006- Si è conclusa con la vittoria dell'Amministrazione comunale la vicenda giudiziaria sull'edificio realizzato in via Maso Finiguerra, dove un tempo sorgeva il deposito della Sita, accanto al cinema Fulgor. Il Consiglio di Stato, ultimo grado della giustizia amministrativa, ha infatti emesso una sentenza con cui rigetta le tesi dei rappresentanti del comitato di residenti della vicina via Palazzuolo sorto a suo tempo contro il progetto condannandoli anche al pagamento delle spese processuali: ovvero 4mila euro al Comune, 4mila alla società proprietaria (Sogedi) e 4mila alla Regione Toscana.

Il comitato chiedeva, sostanzialmente, l'annullamento della concessione edilizia rilasciata dal Comune alla Sogedi nel 2000 per la "realizzazione di un edificio commerciale e residenziale con annesso parcheggio pertinenziale in via Maso Finiguerra ai numeri civici 6 e 8" e degli atti collegati emessi dal Comune e dalla Regione Toscana. "Questa sentenza sancisce non solo la correttezza sostanziale ma anche quella formale dell'operato dell'Amministrazione comunale - commenta l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - .

Il ricorso del comitato, già bocciato a suo tempo dal Tar, è stato definitivamente respinto anche dal Consiglio di Stato. Una vittoria su tutti fronti, quindi". Si pone così la parola fine a una vicenda iniziata nel 2000 quando l'Amministrazione comunale rilasciò la concessione edilizia per la costruzione di un nuovo edificio al posto dell'ex deposito della Sita. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di tre piani di abitazioni con una piccola galleria commerciale, un garage sotterraneo e un'area verde.

Contro il progetto sorse un comitato di residenti della vicina via Palazzuolo che giudicavano l'intervento troppo pesante per la zona contestando anche alcune irregolarità nelle procedure amministrative. Per accogliere le istanze dei cittadini l'Amministrazione comunale chiese e ottenne dalla Sogedi alcune modifiche del progetto, come l'eliminazione del secondo piano interrato con spostamento della rampa di accesso al garage, la realizzazione di un giardino pensile sulla copertura del piano terra con funzioni di "filtro verde" fra il nuovo edificio e quelli attigui di via Palazzuolo, l'eliminazione del previsto muro di recinzione sul confine sostituito con un'inferiata più bassa, l'effettuazione a cura e spese della Sogedi di un monitoraggio di tutti gli edifici vicini per evidenziare eventuali danni in seguito al cantiere e la stipula di una polizza per risarcire le possibili lesioni.

Ma anche questa revisione non è stata sufficiente a mitigare le obiezioni del comitato che quindi ha deciso di presentare ricorso prima al Tar e, dopo la bocciatura del tribunale amministrativo, anche al Consiglio di Stato. Fino alla sentenza definitiva che appunto ha dato ragione all'Amministrazione comunale. (mf)

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