E' la proposta lanciata dalla commissione speciale Lavoro del Consiglio regionale, presieduta da Eduardo Bruno (Comunisti italiani), che si è riunita questa mattina in via straordinaria a Piombino, nella Sala rossa del Comune. “La situazione delle famiglie è spesso drammatica – commenta il presidente della commissione, Bruno – C’è bisogno di un accompagnamento anche di tipo economico per chi deve affrontare quete tragedie. La nostra proposta non vuole essere velleitaria, lavoreremo nei prossimi mesi per elaborare delle linee guida che siano serie e percorribili”.
“Sarebbe un segnale importante da parte della Regione – aggiunge il vicepresidente Mauro Ricci (Margherita) – naturalmente si tratterà anche di fare i conti con le disponibilità di bilancio, ma si può lavorare per trovare le forme adeguate. Al di là della solidarietà, dobbiamo comunque mantenere come obiettivo fondamentale un cambiamento di tipo culturale: la sicurezza si apprende, non possiamo prescindere da questo”. Alla seduta hanno partecipato anche Mario Lupi (Verdi), Carlo Bartoloni (Rifondazione comunista), Aldo Manetti (Rifondazione comunista).
La decisione di tenere la seduta della Commissione in trasferta è stata presa dopo l’ennesimo gravissimo incidente sul lavoro accaduto a Piombino, in cui ha perso la vita un operaio.
La città con le sue grandi fabbriche, per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro, rappresenta infatti un’emergenza non solo regionale, ma nazionale. Secondo una recente ricerca dell’Irpet, i casi di inabilità temporanea per incidenti sul lavoro sono superiori del 20 per cento rispetto alla media del resto della regione, i casi di inabilità permanente sono superiori del 10% e i casi di morte sono superiori addirittura del 50%.
La Commissione ha affrontato il tema della sicurezza sul lavoro facendo il punto sulla situazione e avanzando proposte, e incontrando nel pomeriggio istituzioni, rappresentanti di categoria, sindacati, Asl, addetti alla prevenzione.
Come ha spiegato Eduardo Bruno, per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro è necessario impegnarsi su numerosi fronti. E in prima linea ci devono essere le istituzioni, tanto più dopo l’appello a questo proposito fatto recentemente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una delle cause degli incidenti va ricercata nella deregulation imperante dei rapporti di lavoro, che si fonda sulla atipicità dei contratti. Appalti e subappalti consentono il non rispetto delle norme contrattuali e di quelle per la sicurezza sul lavoro.
D’altro canto i lavoratori in questo modo non sono preparati, mancano di professionalità non per loro colpa, ma perché non vengono adeguatamente formati e non possiedono dunque la necessaria cultura della sicurezza. A questo, ha detto Bruno, bisogna porre rimedio, così come al problema del caporalato che, nel comparto edile, opera soprattutto nei confronti dei lavoratori extracomunitari. Ancora, si ravvisa la necessità di superare il blocco del turn-over negli uffici preposti ai controlli, dotandoli di personale, mezzi e fondi necessari, e la necessità di trovare una formula risolutiva affinché Asl e Uffici provinciali del lavoro possano operare in sinergia, evitando il fenomeno del doppio controllo (uno per la parte sanitaria e l’altro per le norme di prevenzione).
Infine da parte della Commissione è partito un appello per arrivare velocemente a concludere l’iter consiliare per l’approvazione della legge sugli appalti in modo da limitare il fenomeno del subappalto selvaggio ed incontrollato, anche istituendo un meccanismo che premi le cosiddette “aziende virtuose”.