Firenze - La letteratura si appropria dell’alluvione attraverso la raccolta “L’Arno raccontato. Tra cronaca e immaginario, 1966-2006”. Il volume è stato presentato ieri nell’auditorium del Consiglio regionale dal presidente dell’Associazione per l’Arno Vittorio Bugli (presidente della commissione regionale Attività produttive) e dal presidente della commissione Territorio e ambiente Erasmo D’Angelis. Presenti anche i membri della giuria del concorso nazionale di narrativa che ha selezionato i venti racconti giudicati più meritevoli sugli oltre 140 giunti, nel corso dell’anno, da privati e scolaresche (cinque gli istituti toscani che hanno partecipato, dalle elementari alle medie superiori).
“Il concorso ideato per dare modo di raccontare sensazioni ed episodi legati all’alluvione del ’66 ha avuto un ottimo successo”, ha sottolineato Vittorio Bugli prima che avesse inizio la premiazione dei partecipanti al concorso.
“Con questo volume - ha ripreso - anche l’Associazione per l’Arno sarà rappresentata fra le varie pubblicazioni uscite in occasione del quarantennale dell’alluvione. Vorrei anche ricordare che il ricavato della vendita del libro (costo 10 euro) sarà interamente impiegato per finanziare le attività dell’Associazione”.
Bugli ha poi ricordato che nei prossimi giorni verrà emesso un nuovo bando in occasione della seconda edizione del premio “l’Arno raccontato”. I ricordi dell’alluvione lasceranno il passo alle tradizioni enograstronomiche dei luoghi bagnati dal fiume.
“Nella seconda edizione vogliamo dare spazio ai cibi e alle tradizioni che apprezziamo ogni anno durante le nostre carovane dalla sorgente alla foce – ha detto ancora Vittorio Bugli –. I racconti entreranno a far parte del nostro centro di documentazione della cultura popolare fluviale”.
“Il lavoro dell’Associazione per l’Arno è di eccezionale importanza – ha esordito Erasmo D’Angelis – perché ha il merito di veicolare il lato positivo del nostro fiume; grazie all’Associazione, l’Arno viene visto in positivo, come una risorsa e non solo come un potenziale rischio.
Questo, naturalmente, non deve farci dimenticare che occorre lavorare per la messa in sicurezza del fiume e per restituire ai nostri figli un Arno dalle acque pulite e fruibili a tutti. Il nostro fiume rappresenta uno straordinario ecosistema, evocatore come pochi di storia, cultura, arte. Oggi, grazie al ‘piano Menduni’, sappiamo che possiamo imbrigliare il fiume convogliandolo in enormi piscine; è un piano leonardesco, che ci permetterà, entro dieci anni, di stare tranquilli. Per noi, la messa in sicurezza e la pulizia delle acque dell’Arno sono priorità inderogabili: è la più grande opera pubblica di cui la Toscana ha bisogno”.
E’ stato presentato stamani nella Sala delle Quattro Stagioni di Palazzo Medici Riccardi “L’acqua dell’Arno arrivò fin qui”, Calendario Storico sull’alluvione al levante di Firenze, promosso dalle Pro Loco di Pontassieve e della Valle dell’Arno di Fiesole e realizzato con il patrocinio della Provincia di Firenze. Alla presentazione è intervenuto il presidente del Consiglio provinciale di Firenze Massimo Mattei con l’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Sarti ed i rappresentanti delle Pro Loco promotrici del Calendario, illustrato da fotografie d’epoca che hanno per soggetto “l’alluvione del ’66 a levante di Firenze” e da vignette e disegni di Massimo Presciutti.
I testi sono Berlinghiero Buonarroti, la grafica dell’ ‘Archivio del Tempo che passa’, la copertina di Gaetano Martella. Le vignette servono, dicono gli autori, “a rimboccarsi le maniche e a non piangersi addosso, proprio come gli stivali e la pala servirono, allora, a coltivare una speranza nel futuro, senza percorrere i vicoli ciechi della disperazione”. “Questo calendario – osserva Massimo Mattei – aiuta ad allargare il nostro sguardo a una Firenze più larga, al suo rapporto con gli altri comuni: ci troviamo così una documentazione iconografica di grande impatto sulle località che da San Francesco, passando per Pontas sieve, vedono l’Arno risalire a Remole, Sieci e Compiobbi, quindi alla Nave, Vallina, Anchetta e Girone, per giungere a Firenze attraverso Rovezzano, Bellariva e Gavinana”.
“Un calendario storico – spiega l’assessore comunale all’Ambiente di Pontassieve Alessandro Sarti - che nasce per ricordare per tutto il prossimo anno quella che è stata una delle tragedie che ha segnato la nostra storia recente. Un calendario ricco di immagini di repertorio che servirà per parlare anche ai più giovani facendo loro conoscere quella che è stata l’alluvione del ’66. La scelta di utilizzare queste foto “deve anche servire per ricordare a tutti gli enti e organi interessati come sia indispensabile mantenere alta l’attenzione su questo tema.
Indispensabile è anche continuare a promuovere progetti per ripensare il fiume come fattore di risorsa e non di rischio soltanto, investendo nei parchi fluviali e nelle attività ludico-culturali che si possono svolgere sulle rive di questo nostro grande fiume”. Perché potesse essere realizzato il calendario, Adriano Bartolozzi Chiari e Carlo Benvenuti hanno messo a disposizione materiale inedito e di grande interesse estetico e scientifico.