Firenze - Sono passati quarant’anni da quel tragico 4 Novembre del 1966, quando l’Arno travolse Firenze coprendo di acqua e fango le opere d’arte e le cose di ogni giorno, i simboli della grandezza della città e la vita quotidiana di migliaia di persone. Il 4 Novembre 1966 è una data impressa nella memoria di tutto il mondo, che prima inorridì di fronte alla tragedia dell'alluvione e poi si mosse in soccorso della città, dei suoi abitanti, dei suoi monumenti. Ragazzi di ogni nazione e di tutte le estrazioni sociali arrivarono a Firenze mossi dall’amore per la città, per la sua arte, per la sua storia e la sua civiltà.
Un’esperienza che determinò la nascita della moderna Protezione Civile. Concluso il censimento promosso nello scorso gennaio dal Consiglio regionale della Toscana: sono stati rintracciati circa diecimila angeli del fango italiani e stranieri; 2.200 di loro hanno già dato la loro adesione e sono attesi per il raduno previsto sabato 4 novembre in palazzo Vecchio.
Sabato 4 novembre 2006 alle ore 17.30 verrà inaugurata ad Empoli presso il Palazzo Ghibellino in Piazza Farinata degli Uberti la mostra documentaria «l’Arno e i giorni dell’alluvione».
Saranno presenti: Luciana Cappelli, Sindaco di Empoli, Vittorio Bugli, Presidente dell’Associazione per l’Arno, Alberto Magnaghi, Presidente Corso di Laurea UPTA dell' Università di Firenze, sede di Empoli, Sara Giacomozzi, Ricercatrice del Dipartimento Urbanistica e Pianificazione Territoriale dell’Università di Firenze. La mostra rimarrà aperta fino al 10 dicembre 2006 con orario 10.00 - 12.00 e 17.00 - 19.00. L'evento è curato da: Archivio storico comunale di Empoli, Biblioteca comunale Renato Fucini, Università degli Studi di Firenze Corso di Laurea in Urbanistica e pianificazione territoriale, Scramasax Firenze.
Coordinamento Unità Operativa Attività Culturali e Turismo Comune di Empoli.
Approvato il testo dell’accordo per la messa in sicurezza dell’Arno che sabato sarà firmato con il Ministero dell’ambiente. L’intesa prevede lo stanziamento di ulteriori 7 milioni da parte del Ministero e l’impegno reciproco a cofinanziare il 100% delle opere necessarie per il completamento della messa in sicurezza del fiume. Quasi 7,5 milioni di euro per il Programma di interventi per la messa in sicurezza delle aree a maggior rischio idrogeologico.
Interessati l’Arno, l’Ombrone, il Serchio, il Tevere e le zone costiere di Follonica, Cecina e Riparbella.