FIRENZE – “Saniamo l’anomalia italiana. Colmiamo la lacuna di non avere un Difensore civico nazionale o rispetto all’Europa saremo un passo indietro”. Così il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, in apertura dei lavori del convegno internazionale “la Difesa civica in Italia e in Europa” in programma lunedì 16 ottobre a Firenze (Auditorium del Consiglio regionale, via Cavour, 4). Per Nencini il radicamento della Difesa civica nel nostro Paese, “se conosce un punto di eccellenza in Toscana, prima regione ad istituire il Difensore civico, nel resto d’Italia registra un deficit pesante che occorre sanare al più presto.
In un’epoca in cui la centralità dei diritti dei cittadini è tema importantissimo, in una società sempre più fatta da comitati e associazioni, non possiamo permetterci di rimanere indietro rispetto ad un’Europa tanto avanti e sensibile”. Il presidente del Consiglio ha quindi auspicato che la proposta di legge sull’istituzione del Difensore civico nazionale che verrà presentata nel pomeriggio, possa trovare terreno fertile: “Saremmo particolarmente orgogliosi se il suo cammino partisse proprio dalla Toscana”. Per il Difensore civico regionale, Giorgio Morales, la Difesa civica in Italia è “disciplinata incidentalmente.
Gli enti locali non sono obbligati alla tutela non giurisdizionale (142/90), ma hanno solo facoltà di eleggere o meno il Difensore civico. Il confronto – ha continuato Morales - tra la situazione italiana ed europea che questa mattina andiamo ad affrontare, mostra chiaramente quanto siamo indietro. Quanto la Difesa civica non sia ancora entrata nelle coscienze dei cittadini e della politica”. “La mancanza del Difensore civico nazionale, come punto di riferimento per tutta la rete italiana ma anche come spinta propositiva alla mediazione, è oggi più che mai una lacuna da colmare”.
La proposta di legge per l’istituzione del Difensore civico nazionale verrà presentata nel pomeriggio alla presenza di Beatrice Magnolfi, Sottosegretario per la riforma e l’innovazione, Enzo Bianco, presidente della commissione Affari costituzionali e i deputati Riccardo Migliori, Andrea Pastore e Valdo Spini. “Speriamo che anche grazie a loro – ha concluso Morales – il documento possa essere inserito quanto prima nell’agenda dei lavori parlamentari e concludere un cammino che già nel passato era stato avviato ma che non ha riscosso grande fortuna”.
(f.cio)