Barberino Val d’Elsa, 9 ottobre 2006- + 8,7% di turisti italiani, +29% di turisti stranieri: si sintetizza in queste due cifre – nel raffronto fra il periodo gennaio-aprile del 2005 e del 2006 - la ripresa del turismo, sia italiano che stranieri, nei Comuni di Tavarnelle Val di pesa e Barberino Val d’Elsa. A rendere note le cifre di una ripresa molto sostenuta è l’assessorato al turismo della Provincia di Firenze. Una ripresa che era già stata avvertita nelle sensazioni e negli umori degli operatori turistici e che ora viene ‘certificata anche dai dati diffusi dall’assessorato al turismo della Provincia.
Il Chianti insomma torna a piacere e a ‘tirare’, anche e soprattutto grazie al passaparola. Rispetto alle altre forme di promozione infatti è sempre la Provincia di Firenze a far sapere che sulla base dell’indagine di customer satisfaction svolta sui turisti che hanno visitato il Chianti, risulta che il numero di coloro che hanno scelto la terra fra Firenze e Siena sulla base delle indicazioni e dei giudizi di amici e conoscenti è passati dal 42% del 200 al 46 del 2005. «Un dato quest’ultimo – commenta il sindaco di Barberino Val d’Elsa Maurizio Semplici – che deve indurci a riflettere e a considerare con sempre maggiore attenzione a tutti quei processi che portano innovazione e qualità nei servizi turistici che offriamo ai nostri ospiti e che mettiamo a disposizione sul nostro territorio, perché le indagini dimostrano che questi rappresentano il nostro primo e più importante biglietto da visita e strumento di promozione.
Sempre per questi motivi sarà decisivo e sempre più importante tenere alto il livello e la qualità della nostra offerta turistica e dei nostri servizi di ospitalità».
«I risultati che stiamo raccogliendo adesso sono il frutto di un lavoro che viene da lontano – commenta l’assessore al turismo del Comune di Tavarnelle Lia Corsi – e che ci ha visti fortemente impegnati nel selezionare le nostre opportunità di promozione, nel sostenere i processi di consolidamento e rafforzamento delle strutture imprenditoriali presenti sul territorio, nel tentativo di costruire percorsi innovativi in grado di far conoscere e apprezzare meglio le ricchezze del nostro territorio, non solo quelle paesaggistiche e vinicole, ma anche quelle dell’artigianato, della ristorazione, della produzione alimentare tipica».